BARI - A breve ci saranno nuovi standard di assistenza per la sanità territoriale, definiti dal Ministero della Salute con apposito decreto passato all' approvazione della Conferenza Stato-Regioni. Così Mino Borraccino consigliere del Presidente della Regione Puglia Per l'attuazione del Piano Taranto.
Il nuovo modello di assistenza sanitaria, quella non ospedaliera, sarà garantita in collaborazione con gli studi dei medici di famiglia attivi 7 giorni su 7, per 12 ore.
1) Nasceranno gli Ospedali di comunità: almeno un nosocomio dotato di 20 posti letto ogni 50mila - 100mila abitanti, in Puglia saranno 31.
2) Il perno del nuovo sistema sanitario territoriale saranno le Case della salute, strutture dove i pazienti potranno contare su una assistenza h24, sette giorni su sette.
Lo standard ministeriale prevede una Casa della comunità- hub ogni 40mila-50mila abitanti all’interno della quale opereranno 7-11 Infermieri, un assistente sociale e 5-8 unità di personale sociosanitario, in Puglia ne nasceranno 107.
Le strutture garantiranno equipe multiprofessionali, punto prelievo, servizi diagnostici e servizi ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza.
Rimarranno gli Studi dei medici di famiglia (definiti spoke delle Case della Comunità) che saranno collegati in rete per garantire aperture h12 sei giorni su sette.
3) Il decreto ministeriale prevede pure l’attivazione di 40 Unità di continuità assistenziale – una ogni 100mila abitanti – per le quali saranno necessari 40 medici e 40 infermieri. E altri 250 sanitari infermieri e persone di supporto saranno necessari per gestire le 40 Centrali operative territoriali.
Sarà necessario reperire oltre 1000 nuovi infermieri, un centinaio di assistenti sociali e circa 800 OSS. Si tratta quindi - conclude Borraccino - di 2mila sanitari da assumere entro il 2026 per mandare a regime le nuove strutture di prossimità assistenziali.
Lo standard ministeriale prevede una Casa della comunità- hub ogni 40mila-50mila abitanti all’interno della quale opereranno 7-11 Infermieri, un assistente sociale e 5-8 unità di personale sociosanitario, in Puglia ne nasceranno 107.
Le strutture garantiranno equipe multiprofessionali, punto prelievo, servizi diagnostici e servizi ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza.
Rimarranno gli Studi dei medici di famiglia (definiti spoke delle Case della Comunità) che saranno collegati in rete per garantire aperture h12 sei giorni su sette.
3) Il decreto ministeriale prevede pure l’attivazione di 40 Unità di continuità assistenziale – una ogni 100mila abitanti – per le quali saranno necessari 40 medici e 40 infermieri. E altri 250 sanitari infermieri e persone di supporto saranno necessari per gestire le 40 Centrali operative territoriali.
Sarà necessario reperire oltre 1000 nuovi infermieri, un centinaio di assistenti sociali e circa 800 OSS. Si tratta quindi - conclude Borraccino - di 2mila sanitari da assumere entro il 2026 per mandare a regime le nuove strutture di prossimità assistenziali.