ROMA - “E’ bastata qualche settimana al Governo per togliere nuovamente 150 milioni dal patrimonio destinato (soldi sottratti ai Riva) e quindi dalle bonifiche per destinarli alla fantomatica decarbonizzazione di cui al momento non esiste ne piano industriale ne un AIA e che qualora verrà realizzata, non solo occorrerà stanziare ancora svariati miliardi di euro ma non lo sarà prima di un decennio.” Questo il commento del deputato tarantino Giovanni Vianello (ALT) alla proposta del Governo nel DL Energia riguardante l’ex-Ilva.
“Quello che è sicuro - continua Vianello - è che in caso di aumento dei costi preventivati per le bonifiche delle “aree escluse” dovuti all’aumento dei costi di trasporto o per i risultati inattesi delle caratterizzazioni, i commissari Ilva in AS non avranno la possibilità di completarle. A monte, viene precluso che i Commissari di Ilva in AS possano compiere ulteriori interventi volti alla tutela della sicurezza e della salute di cui la città di Taranto ha un urgente necessità. Inoltre, la proposta del Governo nel DL Energia, mette una garanzia Statale del 90% attraverso SACE, per finanziamenti dei gestori dell’ex Ilva e di altre industrie energivore in Italia. Un altro sussidio Ambientalmente Dannoso non legato ad interventi di efficientamento energetico. Quello che ancora una volta si assiste è che il pubblico continua a pagare mentre il privato (MIttal) passa all’incasso. L’unica novità rispetto al milleproroghe 2022, è che per i futuri progetti di decarbonizzazione sarà sentita (con parere non vincolante) la Regione Puglia.”
“E’ bastata questa piccola modifica - conclude il deputato tarantino - per silenziare le forze di maggioranza che si erano stracciate le vesti sotto la Prefettura? Coerentemente a quanto detto e fatto nel milleproroghe 2022, continuerò a dire di NO a questo sperpero di risorse pubbliche per industrie inquinanti, soprattutto perchè è l”Ilva Killer” a beneficiarne e soprattutto perchè si continua a togliere anzichè dare alla città di Taranto.”