BARI - “Raddoppiamo il Tap, creiamo in Puglia una Hydrogen Valley, investiamo su ogni tipo di rinnovabile, costruiamo i rigassificatori necessari e guardiamo con attenzione, come fa tutta l’Europa, al nucleare di quarta generazione. Non si può avere la luce accesa e ogni pretesa. La guerra in Ucraina sta facendo emergere in tutta la sua evidenza il problema della dipendenza energetica del nostro Paese". Lo dichiara Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia.
"Una situazione - prosegue Bellomo - che è conseguenza dei tanti errori commessi in passato. Da chi, pur non avendo alcuna competenza specifica ha cavalcato le proteste del popolo del no, pontificando dagli scranni del governo con incoscienza e presunzione, a quelli che non hanno avuto il coraggio, per pure logiche di consenso, di imporre decisioni capaci di anticipare il futuro in totale sicurezza e senza alcun rilevante impatto ambientale. Oggi, invece, siamo costretti a una corsa contro il tempo, a ricorrere ad aiuti immediati di altre fonti provenienti dall’estero e forse addirittura a far ricorso alle centrali a carbone. Mi auguro che da adesso in poi gli inesperti e gli sprovveduti vadano finalmente in panchina e lascino spazio alla serietà, alla professionalità e alle persone che non si fanno condizionare dalla logica egoista del Not in my back yard (non nel mio cortile). Ignorando, tra l’altro, che ormai la connessione tra le diverse realtà del mondo è tale che quello che accade anche in angoli remoti del pianeta impatta quasi immediatamente anche su di noi".
"Ci vorranno anni, forse decenni, per rimediare a questi danni, ma è tempo di iniziare subito a varare una strategia che preveda l’utilizzo di tutte le fonti possibili per dare autonomia energetica al nostro Paese in totale sicurezza. Affidiamoci a chi queste cose le studia da anni, ma mettiamo per favore da parte i portatori insani di antistorici veti immotivati, privi di fondamento scientifico e basati soltanto sul pregiudizio ideologico di qualche ripetente politico”, conclude Bellomo.
"Una situazione - prosegue Bellomo - che è conseguenza dei tanti errori commessi in passato. Da chi, pur non avendo alcuna competenza specifica ha cavalcato le proteste del popolo del no, pontificando dagli scranni del governo con incoscienza e presunzione, a quelli che non hanno avuto il coraggio, per pure logiche di consenso, di imporre decisioni capaci di anticipare il futuro in totale sicurezza e senza alcun rilevante impatto ambientale. Oggi, invece, siamo costretti a una corsa contro il tempo, a ricorrere ad aiuti immediati di altre fonti provenienti dall’estero e forse addirittura a far ricorso alle centrali a carbone. Mi auguro che da adesso in poi gli inesperti e gli sprovveduti vadano finalmente in panchina e lascino spazio alla serietà, alla professionalità e alle persone che non si fanno condizionare dalla logica egoista del Not in my back yard (non nel mio cortile). Ignorando, tra l’altro, che ormai la connessione tra le diverse realtà del mondo è tale che quello che accade anche in angoli remoti del pianeta impatta quasi immediatamente anche su di noi".
"Ci vorranno anni, forse decenni, per rimediare a questi danni, ma è tempo di iniziare subito a varare una strategia che preveda l’utilizzo di tutte le fonti possibili per dare autonomia energetica al nostro Paese in totale sicurezza. Affidiamoci a chi queste cose le studia da anni, ma mettiamo per favore da parte i portatori insani di antistorici veti immotivati, privi di fondamento scientifico e basati soltanto sul pregiudizio ideologico di qualche ripetente politico”, conclude Bellomo.
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