(Giovanni Cancemi/Shutterstock) |
Poi ha spiegato: "Ci sono una serie di fattori che fanno la differenza nella posizione russa nei colloqui. Il primo è la feroce resistenza dell'esercito e del popolo ucraini sul campo, il secondo sono le sanzioni imposte alla Russia, che fanno crollare e soffrire l'economia russa. Fattori che hanno costretto la Russia a cambiare leggermente posizione. Non posso definirlo un cambiamento drammatico o serio ma, date le circostanze, ogni mutamento nella posizione russa è costruttivo. Perché loro iniziano con degli ultimatum che, se messi insieme, costituiscono una resa unilaterale dell'Ucraina e questo non è accettabile".
Nel frattempo però si teme una strage di civili dopo il bombardamento del teatro di Mariupol, città assediata ormai da otto giorni sotto assedio. All'interno del teatro bombardato e distrutto c'erano almeno 500 civili, come riportato da Human rights watch. Le operazioni di soccorso sono rese difficili dai combattimenti in corso in quella zona. "Questa è una terribile tragedia, non lo perdoneremo mai. Ma non ci arrenderemo" ha sostenuto il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko.
A Kherson, un'altra città devastata dai bombardamenti russi, l'esercito di Mosca ha costituito un "Comitato di salvezza per la pace e l'ordine" per governare la città in questa fase di guerra; ne fanno parte politici e personaggi locali filo-russi. Nella notte, infine, le sirene anti aeree sono tornate a suonare in numerose città, da Kiev a Rivne, a Ivano-Frankivsk. Nella capitale un missile è stato abbattuto dalla contraerea ma i resti sono finiti su un grattacielo, provocando un morto e tre feriti.
Notte di calma relativa a Leopoli e nell'Ovest dell'Ucraina dopo giorni segnati dagli allarmi anti-aerei.