ROMA - L'invasione russa è cominciata nella notte tra il 23
e il 24 febbraio. Da allora gli sviluppi militari e
diplomatici sono stati tanti, ma Putin - come
confermato da lui stesso - vuole andare avanti. Nel
frattempo, c'è chi cerca di mediare.
In un incontro tenuto a Mosca e durato tre ore il ministro israeliano Naftali Bennett ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin. La visita si è svolta durante lo shabbat, il sabato ebraico in cui sarebbe vietato lavorare ma la religione lo consente in caso ciò serva a salvare vite umane.
A coordinare in anticipo la visita di Bennett gli Usa, la Francia e la Germania, tutti impegnati nei colloqui di Vienna sul nucleare.
Il ministro israeliano, dopo aver incontrato Putin, ha telefonato al presidente Zelensky per tenerlo aggiornato sulla situazione.
Durante il colloquio al Cremlino, il premier Bennet e il presidente Putin hanno discusso non solo di Ucraina, ma anche dello stato dei negoziati di Vienna per il ripristino dell'Accordo sul nucleare iraniano (Jcpoa).
Il ministro Bennett ha ribadito la sua ferma opposizione al ritorno all'accordo del 2015, che è al centro dei lunghi negoziati nella capitale austriaca e che sembrerebbero entrati nella fase finale.
Alquanto scarne le comunicazioni russe: “Stanno discutendo la situazione sull'Ucraina" si è limitato a dire il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
I media israeliani informano che Bennett ha anche telefonato anche al presidente francese Emmanuel Macron per aggiornarlo del contenuto dei suoi colloqui col presidente Vladimir Putin.
In seguito il ministro israeliano è volato a Berlino per incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Biden su questo non si esprime, elogiando invece le iniziative private volte a isolare la Russia, come la decisione di Visa e Mastercard di sospendere le operazioni nel Paese.