Ucraina, terminati colloqui in Turchia. Kuleba: "Parlato di cessate il fuoco, ma nessun progresso"

KIEV - Fumata nera in Turchia dal primo incontro ad alti livelli tra i ministri degli esteri di Russia e Ucraina. Nell'incontro abbiamo "affrontato la questione del cessione il fuoco di 24 ore per risolvere la maggior parte delle questioni urgenti dal punto di vista umanitario. Non abbiamo fatto progressi su questo purtroppo, sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia". Lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba in conferenza stampa dopo l'incontro con il ministro russo Lavrov.

Intanto i combattimenti sul campo non si fermano. Nel distretto di Sumy è stato annunciato un nuovo accordo per l'evacuazione dei civili.

Le bombe sono cadute anche questa notte, con gli aerei russi che hanno condotto raid sul nord-est dell'Ucraina, in particolare sulla città di Okhtyrka, nella regione di Sumy, dove si contano almeno tre morti, un 13enne e due donne. Così il presidente ucraino Zelensky spera nei corridoi umanitari, ricorda che sono circa 35mila i civili evacuati nella giornata di ieri e auspica che le operazioni di evacuazione possano proseguire anche oggi, con l'apertura di altri tre corridoi umanitari: da Mariupol, assediata da nove giorni, da Volnovakha nel sud-est e da Izioum nell'est.

Dopo il bombardamento dell'ospedale pediatrico a Mariupol Zelensky torna a urlare la sua rabbia: "E' un crimine di guerra", dice, "è la prova definitiva che è in corso il genocidio degli ucraini" incalza; quindi si rivolge ancora una volta agli europei e ammonisce: "Non potrete dire di non aver visto cosa è accaduto agli ucraini, cosa è accaduto ai residenti di Mariupol!".
 

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto