Il mezzo di comunicazione del medico e poeta Vito Giuseppe Bruno


VITTORIO POLITO -
Per la WIP Edizioni è stato pubblicato recentemente il volume di Vito Giuseppe Bruno “Sguardi e Parole”. Copertina di Grazia Salierno.

Si tratta di una serie di poesie in lingua e anche in dialetto di Adelfia (BA), che toccano molti argomenti: dalle nostre radici, ai ricordi, alla tavola, al calcio, alle riflessioni ed alle dediche.

È noto che la poesia è la capacità di produrre composizioni in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione tecnica, in quanto capace di suscitare emozioni, di innalzarsi sui valori correnti per forza creativa.

Antonio Di Benedetto, che firma la prefazione, scrive che “I versi proposti, possono essere paragonati a quelle acque placide che seguendo il percorso dei loro letti, riescono a scavare e scalfire le rocce più dure. La lettura, dunque, scorre calma, ma profondamente coinvolgente, poiché queste poesie racchiudono in sé, al pari di uno scrigno, profondità e leggerezza”.

Bruno, medico, da sempre attivo nel recupero e divulgazione della storia, delle tradizioni e del vernacolo di Adelfia con la passione del Teatro amatoriale, utilizza la poesia come “mezzo di comunicazione” principale, nella quale riversa le sue impressioni, le immagini e i ricordi.

Mi piace riportare dal libro una poesia dedicata alla Mamma.

Mamma!

Mamma! Cinque lettere d’amore.
Mamma! Donna sempre pronta.
A vita la sua forza, la sua impronta,
e il battito del suo cuore.

Mamma! Cinque lettere dell'alfabeto,
mamma, sempre gioia e sorriso.
Sempre sincero il suo viso ...
... e nel cuore il suo segreto.

Donna che tutto dà e nulla pretende,
dal mattino sino a sera.
Faro in ogni bufera,
la sua mano sempre tende.

Come diceva il buon Totò,
la mamma è una ricchezza.
Ti culla e ti accarezza,
grazie a Dio che ce la donò.