Il viceministro Teresa Bellanova a Barletta per parlare di ZES e PNRR


NICOLA RICCHITELLI –
Interessante incontro quello tenutosi a Barletta presso il “Future center Bat” di Viale Marconi, promosso dall’Associazione industriali Sesta provincia pugliese – Assinpro - per parlare delle opportunità e delle ricadute che le ZES – Zone Economiche Speciali - e PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza – potrebbero avere sul nostro territorio.

Uno dinanzi all’altro l’imprenditoria locale – rappresenta dal presidente Assinpro, Ruggiero Cristallo e dall’amministratore unico di Cofra Srl, il dott.Giuseppe Cortellino - e la politica nazionale rappresentata dal senatore barlettano di Forza Italia, Dario Damiani, e dalla viceministra delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova.

Ad aprire i lavori - moderati dal giornalista barlettano Francesco Zagaria – il presidente Assinpro, Ruggiero Cristallo: "Caro viceministro, noi non abbiamo molti interlocutori per quanto concerne l’argomento ZES, ragion per cui oggi siamo qua per alcuni chiarimenti. Per quanto concerne il PNRR penso che sia un occasione non rara ma unica e irripetibile, quindi chiediamo input su come prepararci e intercettare i fondi preposti e migliorare il nostro futuro. A noi hanno insegnato che le risorse ordinarie vanno spesi per progetti ordinari, e risorse straordinarie per progetti straordinari…ad oggi abbiamo assistito da parte delle pubbliche amministrazioni un impiego di risorse straordinarie per la realizzazione di opere ordinarie".

Interessante quanto critico e tagliente l’intervento dell’amministratore unico di Cofra Srl, il dott.Giuseppe Cortellino:"Non vorrei far la parte di chi sa solo criticare, ma vorrei fare altresì proposte; a Barletta manca da anni una visione strategica dal punto di vista economico, una visione che è mancata a tutte le amministrazione che da trent’anni a questa parte si sono succedute, nessuna esclusa, la ZES è una degli attuali casi di visione strategica della città, purtroppo la ZES è l’ennesima opportunità che Barletta perderà, perché purtroppo non abbiamo una classe politica, che aldilà di una visione umana che guarda ai diritti delle persone e dei diritti sociali, pensa che potrebbe far lavorare al meglio questa città, una visione strategica che guardi al mare, dal porto alla foce dell’Ofanto che avrebbero dovuti mettere seduti ad un tavolo le amministrazioni di Barletta e Margherita di Savoia per porre un freno ai problemi di erosione della costa. La ZES è un opportunità che Barletta coglierà?".

L’intervento dell’importante industriale pugliese poi si sposta sull’argomento PNRR: «Il PNRR avrebbe bisogno di piani straordinari che Barletta purtroppo non ha presentato, bisognerebbe presentare ad esempio progetti che riducano l’inquinamento ambientale e che impediscono ogni qualsivoglia sviluppo turistico. Cosa ne facciamo di ZES e PNRR? Di progetti ce ne sono tanti, progetti che vanno dal miglioramento del porto fino alle periferie della città; abbiamo tra l’altro il grave handicap della mancanza di una amministrazione, purtroppo la città di Barletta non fa nulla per se stessa; per Barletta non esistono le zone industriali, non vi è una visione delle zone industriali per i politici barlettani, non vi è la mentalità di guardare oltre il centro cittadino; come parlare di ZES e PNRR se non si conoscono le necessità? Si vuole continuare a dire che è colpa degli altri? Purtroppo al sud siamo abituati a piangerci addosso, ma la colpa di ciò che non facciamo non è dell’Europa o di altri, ma è nostra…».

L’intervento del senatore Damiani è abbastanza istituzionale, non lascia alcun segno e non graffia, ed è seguito dalle dichiarazioni di Teresa Bellanova: «Talvolta bisogna mettere una buona dose di pessimismo nelle analisi se questo serve a stimolare tutti noi nel fare, e fare bene. Anch’io appartengo al Sud, e credo che il maggior danno che si possa fare al Mezzogiorno è quello di consegnarsi al lamento e quindi non misurarsi con la sfida. Se perdiamo questa sfida significa fare un danno non tanto a noi stessi quanto alle nostre generazioni; noi siamo il Paese che dal recovery prende più risorse rispetto agli altri paesi europei, perché abbiamo un maggiore divario da recuperare, questo sia dal punto di vista territoriale che dal punto di vista sociale, ed è proprio il mezzogiorno che è destinatario di quasi il 40% di queste risorse…se abbiamo senso di responsabilità, dobbiamo far si che neanche un euro deve essere sprecato, ogni euro sprecato è una opportunità per le nuove generazione che viene a mancare».

Presente in platea il candidato sindaco del centrodestra, nonché l’ultimo ad indossare la fascia tricolore, il dott. Mino Cannito; presente in platea anche un altro ex sindaco che ha fatto la storia di questa città dal 2006 al 2012. Che questa tornata elettorale non possa segnare il suo ritorno in qualche altra veste a Palazzo di Città?

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