BARI - È stato inaugurato questa mattina, nell’aula magna “G. De Benedictis”, al Policlinico, il nuovo sportello del Centro antiviolenza comunale della scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
Dopo i punti d’ascolto inaugurati nell’Ateneo, nel dipartimento di Veterinaria e presso il Politecnico, questo sarà il quarto sportello universitario a cura del centro finanziato dall’assessorato al Welfare e gestito dalla cooperativa Comunità San Francesco.
All’inaugurazione sono intervenuti l’assessora al Welfare, Francesca Bottalico, il rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro Stefano Bronzini, il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri - FNOMCeO Filippo Anelli, la coordinatrice del Centro Antiviolenza, Marika Massara e il presidente della Scuola di Medicina Alessandro Dell’Erba.
Grazie alla collaborazione interistituzionale tra Comune e Università degli Studi di Bari, nasce dunque un nuovo punto di ascolto del Centro antiviolenza del Comune, situato al piano terra del plesso polifunzionale della scuola di Medicina all’interno del Policlinico e finalizzato a garantire un servizio di informazione, accoglienza, ascolto e sostegno rivolto alle donne, studentesse e docenti del dipartimento. Con questa nuova iniziativa si consolida l’impegno delle istituzioni e del privato sociale nel contrasto alla violenza di genere attraverso programmi rivolti, in modo specifico, alle nuove generazioni e mirati a diffondere una cultura che promuova l’autodeterminazione e la libertà delle donne.
“La proficua collaborazione con le nostre università ci ha consentito di estendere la rete cittadina a contrasto della violenza di genere anche alla scuola di Medicina, aprendo così il quarto sportello universitario - ha dichiarato Francesca Bottalico -. Si tratta di un grande risultato per tutti, specialmente per le donne che frequentano l’università, che da oggi potranno contare su un punto di riferimento per l’ascolto e la tutela o più semplicemente per ricevere informazioni su un tema così delicato e doloroso. Il nostro intento è quello di arrivare, attraverso la professionalità delle operatrici del Centro antiviolenza comunale, nei luoghi più frequentati per sensibilizzare quante più persone possibile, soprattutto tra i più giovani, e offrire a tutte un luogo aperto in cui trovare un adeguato sostegno. D’altronde se si pensa che, da maggio del 2018 ad oggi, sono stati 839 gli accessi al centro e che 43 sono solo quelli registrati nei primi due mesi di quest’anno, appare chiara la dimensione di un fenomeno che va contrastato con tutti i mezzi a nostra disposizione. Per questo sento di ringraziare ancora una volta il rettore dell’università, il presidente della scuola di Medicina e quanti stanno lavorando concretamente alla costruzione di una comunità più attenta e capace di contrastare comportamenti e linguaggi discriminatori e violenti”.
“Oggi l’Università di Bari, con la collaborazione dell’assessorato comunale al Welfare, mette a disposizione, all’interno della scuola di Medicina, un altro spazio in cui chi è in difficoltà ci auguriamo trovi il coraggio di chiedere aiuto e, soprattutto, un sicuro sostegno e gli strumenti per superare la violenza e la paura - ha sottolineato Stefano Bronzini -. L’antidoto alla violenza e alle prevaricazioni può venire solo attraverso la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio”.
“Il 9% degli infortuni denunciati all’Inail tra gli operatori sanitari, tra il 2015 e il 2019, riguardano casi di aggressione - ha spiegato Filippo Anelli - e il 72,4% di questi episodi di violenza hanno riguardato le donne. Per questo guardiamo con favore alla nascita del nuovo punto di ascolto del Centro antiviolenza del Comune di Bari, frutto della collaborazione interistituzionale tra Comune e Università degli Studi di Bari e finalizzato a garantire un servizio di informazione, accoglienza, ascolto e sostegno rivolto alle donne, studentesse e docenti del dipartimento. Si tratta di un presidio fondamentale per il contrasto alla violenza di genere. Quella che serve è, infatti, una rivoluzione culturale, che metta in primo piano la libertà e l’autodeterminazione della donna e la sicurezza delle lavoratrici e delle studentesse. La violenza di genere ha un impatto molto profondo sulla salute fisica e mentale di chi la subisce, considerando che, nel mondo, una donna su tre subisce violenza, una vera e propria emergenza di sanità pubblica”.
“L’apertura di questo sportello rappresenta un passo importante per le studentesse della facoltà di Medicina e il personale tutto - ha concluso Marika Massara -. Il contrasto alla violenza di genere deve essere sempre più capillare e raggiungere sempre più da vicino le donne e le ragazze nei loro luoghi di vita. Ciò può facilitare l’accesso al centro e la richiesta d’aiuto. L’equipe del CAV è formata da psicologhe, assistenti sociali, legali ed educatrici specificatamente formate all’ascolto e all’accoglienza. La stanza messa disposizione dalla facoltà di Medicina garantirà la privacy delle utenti che vorranno rivolgersi a noi”.
Il servizio, che rappresenta un ulteriore presidio della rete antiviolenza cittadina in grado di fungere da antenna territoriale di prevenzione e sensibilizzazione sul tema, si propone di garantire tutto il supporto necessario alle studentesse e alle docenti della scuola di Medicina, come già avviene in Ateneo, nella sede del dipartimento di Veterinaria e nel Politecnico.
Lo sportello sarà attivo tutti i martedì, dalle ore 10 alle 13: vi si potrà accedere mediante prenotazione contattando il numero attivo h24 328 8212906 o il numero verde 800 202330, scrivendo a info@centroantiviolenza.it o in posta privata sulla pagina fb del Centro antiviolenza comunale.
L’iniziativa si inserisce in un più ampio programma di attività di sensibilizzazione che il Cav sta portando avanti e che comprende, inoltre, attività e laboratori rivolti anche alle scuole e alle agenzie educative territoriali.