L'obiettivo di ridurre sensibilmente le emissioni
entro il 2030 sarà difficilmente raggiunto. Anzi,
sarà molto probabilmente mancato di parecchio.
Gli ultimi dati del Gruppo intergovernativo Ipcc sui
cambiamenti climatici parlano da soli.
Già la vita quotidiana di almeno 3,3 miliardi di persone "è altamente vulnerabile al cambiamento climatico" con una probabilità 15 volte più grande di morire a causa di condizioni meteorologiche estreme, dice il rapporto, che sottolinea il numero sempre maggiore di migranti climatici, in fuga da territori devastati dagli eventi meteo estremi.
"Questo rapporto è un terribile avvertimento sulle conseguenze dell'inazione" ha sostenuto Hoesung Lee, presidente dell'organismo che fa capo alle Nazioni Unite, "dimostra che il cambiamento climatico è una minaccia grave e crescente per il nostro benessere e per un pianeta sano. Le nostre azioni oggi modelleranno il modo in cui le persone si adattano e in cui la natura risponde ai crescenti rischi climatici". "Questi potenziali cambiamenti irreversibili negli ecosistemi iniziano a minare i mezzi di sostentamento e quindi iniziamo ad affrontare una minaccia esistenziale - gli fa eco Debra Roberts, co-presidente del gruppo di lavoro II dell'IPCC nonché ricercatrice specializzata in aree urbane e clima - Si tratta di una minaccia non solo per la natura, ma anche per le persone. E questo ci riporta alla constatazione, che dobbiamo affrontare entrambe le cose parallelamente".
Già la vita quotidiana di almeno 3,3 miliardi di persone "è altamente vulnerabile al cambiamento climatico" con una probabilità 15 volte più grande di morire a causa di condizioni meteorologiche estreme, dice il rapporto, che sottolinea il numero sempre maggiore di migranti climatici, in fuga da territori devastati dagli eventi meteo estremi.
"Questo rapporto è un terribile avvertimento sulle conseguenze dell'inazione" ha sostenuto Hoesung Lee, presidente dell'organismo che fa capo alle Nazioni Unite, "dimostra che il cambiamento climatico è una minaccia grave e crescente per il nostro benessere e per un pianeta sano. Le nostre azioni oggi modelleranno il modo in cui le persone si adattano e in cui la natura risponde ai crescenti rischi climatici". "Questi potenziali cambiamenti irreversibili negli ecosistemi iniziano a minare i mezzi di sostentamento e quindi iniziamo ad affrontare una minaccia esistenziale - gli fa eco Debra Roberts, co-presidente del gruppo di lavoro II dell'IPCC nonché ricercatrice specializzata in aree urbane e clima - Si tratta di una minaccia non solo per la natura, ma anche per le persone. E questo ci riporta alla constatazione, che dobbiamo affrontare entrambe le cose parallelamente".