VITTORIO POLITO - L’amicizia è un vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti. L’amicizia può essere profonda, disinteressata, interessata, mantenuta soltanto per il vantaggio che se ne può ottenere.
L’amico è colui (o colei) che è legato ad altri da vincoli di amicizia.
L’amicizia è così importante che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione A/RES/65/275 del 2011, ha proclamato il 30 luglio “Giornata Internazionale dell’Amicizia” (International Day of Friendship), richiamando gli scopi e gli obiettivi della Dichiarazione e del programma d’azione della cultura della pace.
L’amicizia, è un bene raro, è uno dei sentimenti più puri e genuini, è un bene raro da preservare attentamente nella consapevolezza che, una volta incrinata, difficilmente si potrà rinnovare. Va cercata con cura e conservata viva con continue attenzioni, segni affettuosi, rispetto. L’amicizia riconciliata rimane sempre precaria e dolorante, come una ferita che anche se rimarginata lascia la cicatrice.
L’amico devi cercarlo con attenzione, devi praticarlo assiduamente, accettarlo con i suoi limiti, aiutarlo nelle difficoltà.
In tema di amicizia molti scrittori si sono interessati all’argomento, come Alessandro Manzoni che, nel capitolo XI dei “Promessi sposi”, parla del vincolo amicale: «Una delle più grandi consolazioni di questa vita è l’amicizia, e una delle consolazioni dell’amicizia è quell’avere a cui confidare un segreto. Ora, gli amici non son divisi per coppie come i coniugi; ognuno, generalmente parlando, ne ha più d’uno: il che forma una catena, di cui nessuno potrebbe trovare il capo. Quando adunque un amico si procura quella consolazione di deporre un segreto nel seno d’un altro, dà a costui la voglia di procurarsi la stessa consolazione alla sua volta».
E i proverbi che dicono?
Amicizia e maccheroni se non son caldi non sono buoni. Bisogna che né l’una né gli altri si raffreddino, poiché ne comprometterebbero la bontà. La minestra, riscaldata ha un sapore diverso da quella appena preparata.
La pianta dell’amicizia va annaffiata spesso. Ci vogliono continui segni di affetto, benevolenza e aiuto reciproci che rinnovino il sentimento, altrimenti l’amicizia regredisce a livello di conoscenza.
Amicizia di potente e vin di fiasco la sera è buono e la mattina è guasto. Sono due cose che durano poco e si deteriorano facilmente.
Amicizia improvvisata, pentimento sicuro. L’amicizia stretta alla svelta, senza un periodo di prova e di reciproca conoscenza, può fondarsi su un malinteso che non tarda a produrre risvegli dolorosi.
Dalle grandi amicizie nascono le grandi inimicizie. La grande amicizia cancella le partite del dare e dell’avere, fa credere a due amici di contare uno sull’altro più di quanto è possibile, di qui le incomprensioni e le inimicizie che sono tanto più forti quanto è più cocente la delusione.
L’amicizia è più forte della parentela. La vera amicizia spesso è un rapporto che supera quello della parentela. Tra amici non sussistono questioni di gelosia, eredità, doveri, ecc., per cui le ragioni di unione sono superiori a quelle di attrito.
Chi trova un amico trova un tesoro. Uno dei proverbi più diffusi e vivi. Trovare un vero amico è una grande e rara fortuna che porta infiniti vantaggi. Il proverbio è riportato nella Bibbia (Ecclesiastico 6.14): “Un amico fedele è un sostegno prezioso, e chi lo trova, possiede un tesoro”.
L’amicizia? È merce rara che non costa molto, bisogna solo cercarla!
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