L'Italia blocca una controversa startup di riconoscimento facciale
Il Garante per la privacy ha multato Clearview Al,
azienda Usa che 'allena' gli algoritmi al
riconoscimento facciale tramite la raccolta di foto
in rete.
La Società, che dichiara di possedere un database di oltre 10 miliardi di immagini di volti di persone di tutto il mondo, estratte da fonti web pubbliche tramite web scraping (come siti di informazione, social media e video online), “offre un servizio di ricerca altamente qualificata che, grazie a sistemi di intelligenza artificiale, consente la creazione di profili basati sui dati biometrici estratti dalle immagini, eventualmente arricchiti da altre informazioni ad esse correlate, come titolo e geolocalizzazione della foto, pagina web di pubblicazione”, sottolinea il Garante.
Dall'istruttoria del Garante, attivata anche a seguito di reclami e segnalazioni, è emerso che ''Clearview AI, diversamente da quanto affermato dalla società, consente il tracciamento anche di cittadini italiani e di persone collocate in Italia. Le risultanze hanno rivelato che i dati personali detenuti dalla società, inclusi quelli biometrici e di geolocalizzazione, sono trattati illecitamente, senza un'adeguata base giuridica, che non può sicuramente essere il legittimo interesse della società americana''.
La startup non potrà quindi più raccogliere e utilizzare i dati dei cittadini italiani, e dovrà cancellare quelli già in suo possesso.
La Società, che dichiara di possedere un database di oltre 10 miliardi di immagini di volti di persone di tutto il mondo, estratte da fonti web pubbliche tramite web scraping (come siti di informazione, social media e video online), “offre un servizio di ricerca altamente qualificata che, grazie a sistemi di intelligenza artificiale, consente la creazione di profili basati sui dati biometrici estratti dalle immagini, eventualmente arricchiti da altre informazioni ad esse correlate, come titolo e geolocalizzazione della foto, pagina web di pubblicazione”, sottolinea il Garante.
Dall'istruttoria del Garante, attivata anche a seguito di reclami e segnalazioni, è emerso che ''Clearview AI, diversamente da quanto affermato dalla società, consente il tracciamento anche di cittadini italiani e di persone collocate in Italia. Le risultanze hanno rivelato che i dati personali detenuti dalla società, inclusi quelli biometrici e di geolocalizzazione, sono trattati illecitamente, senza un'adeguata base giuridica, che non può sicuramente essere il legittimo interesse della società americana''.
La startup non potrà quindi più raccogliere e utilizzare i dati dei cittadini italiani, e dovrà cancellare quelli già in suo possesso.