Salvini contestato in Polonia: il sindaco si rifiuta di riceverlo


Il leader del Carroccio si trovava a Przemysl, nei pressi dal confine con l'Ucraina, quando il sindaco della città lo ha invitato a recarsi con lui al confine a contestare Putin. Il primo cittadino gli ha inoltre mostrato una maglia con il volto del presidente russo, simile a quella che Salvini aveva indossato in più occasioni.

"Noi siamo qui per salvare le persone" ha risposto Salvini, provando a spiegargli in inglese la ragione del suo viaggio in Polonia. A rincarare la dose, un gruppo di italiani che gli ha urlato “buffone”, “pagliaccio”, “vergognati”; qualcuno gli ha pure ricordato “tu dicevi ‘mezzo Putin per due Mattarella’”. Il leader leghista si è limitato a un diplomatico “buon lavoro”, allontanandosi poi dalla piazza della città polacca.

Dopo la visita a un centro di accoglienza, il leader leghista ha annunciato che “domani un pullman porterà in Italia 50 fra bimbi e famiglie, ma purtroppo è solo una goccia. Per questo sabato abbiamo deciso di organizzare una missione con pullmini, van e furgoni guidati da volontari, che partiranno da Milano e dopo 20 ore di viaggio potranno lasciare in questo centro a Kijowska pannolini, medicine, vestitini e altro, riportando in Italia quanti più bimbi e famiglie possibili. Se ognuno farà la sua parte, anche con questi piccoli gesti, la pace sarà più vicina”.

Alla fine Salvini, interpellato da alcuni cronisti, ha commentato: “Io sono qua per la pace e condanno la guerra, condanno le bombe”.

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