BARI – Spesso si verificano infortuni sul lavoro che vedono coinvolti giovani studenti durante lo svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro. Per questo alla formazione rivolta ai ragazzi delle scuole, si aggiungono ora assistenza, informazione e vigilanza anche per le aziende con l’obiettivo comune di prevenire infortuni e malattie professionali negli ambienti di lavoro.
In risposta alla nuova emergenza determinata da recenti episodi infortunistici, lo Spesal (Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro) della ASL di Bari ha elaborato uno specifico Piano Mirato di Prevenzione “L'Alternanza "alternativa"” rivolto alle aziende che ospitano gli studenti degli Istituti Professionali in occasione dell'Alternanza Scuola Lavoro, fornendo strumenti di autovalutazione e assistenza per il rispetto degli adempimenti previsti dalla normativa.Il campione selezionato nella fase di avvio per l’area nord della provincia è di 83 aziende, appartenenti a comparti produttivi con rischio infortunistico alto.
“Dobbiamo assicurare – spiega Giorgio Di Leone, coordinatore Spesal area nord e promotore del piano - ai nostri ragazzi la possibilità di sviluppare, in piena sicurezza, importanti esperienze nel mondo del lavoro. Da sempre – aggiunge - siamo molto sensibili alle esigenze del mondo scolastico e già da alcuni anni assicuriamo, su richiesta, un'adeguata formazione agli studenti sulla prevenzione dei rischi infortunistici a cui possono andare incontro negli ambienti di lavoro. Ora con questo nuovo piano – conclude - ci rivolgiamo soprattutto ai datori di lavoro e a quelle figure che coesistono all’interno del sistema della sicurezza aziendale”.
In Puglia nell’anno scolastico 2020-2021 risultano iscritti di 204.624 ragazzi agli istituti di secondo grado. Circa il 52% del totale degli studenti (105.477) si divide tra gli istituti tecnici (64.532) e i professionali (40.945). Il restante 48% ha scelto i licei (99.147). Considerando che l’alternanza scuola-lavoro coinvolge i ragazzi delle classi III, IV e V, ben 63.300 studenti, ovvero il circa il 73%, ha l’obbligo di svolgere lo stage formativo previsto dai percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO).
Il progetto è esteso anche ad altre imprese: nell’area metropolitana sotto il coordinamento del referente Spesal Fulvio Longo e in area Sud diretta dal responsabile Spesal Giuseppe Trani. Le fasi principali del piano sono: individuazione delle aziende, informazione, auto-verifica, assistenza e vigilanza.
“La normativa vigente - commenta Fulvio Longo, responsabile Spesal area metropolitana del Dipartimento di prevenzione - in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.L.gs. 81/08) equipara al lavoratore, a tutti gli effetti, l'allievo degli istituti di istruzione, sul quale ricadono doveri, nei limiti della responsabilità prevista dai regolamenti e dai programmi didattico-formativi e, soprattutto, diritti. Primo fra tutti – prosegue - quello di essere tutelato durante la sua presenza nelle aziende che si rendono disponibili a diventare la sua prima vera esperienza di lavoro”.
I datori di lavoro sono dunque invitati a fare un’analisi della propria realtà produttiva, che, attraverso l’auto-verifica di requisiti obbligatori e mirati, potrà portare a eventuali iniziative tali da ridurre il livello di rischio e quindi migliorare la sicurezza della propria azienda e per i lavoratori.
La presenza e l’efficienza di procedure, attrezzature, impianti e sistemi adeguati al tipo di realtà produttiva, che rendono sicuro il posto di lavoro, sono indispensabili e inderogabili non solo perché è previsto dalla legge, ma perché tutelare la salute è un principio fondamentale dei diritti dell’uomo. A maggior ragione, se “l’uomo/ la donna” sono ragazzi che devono iniziare a imparare il mestiere sfruttando l’opportunità che la scuola fornisce loro con l’alternanza scuola-lavoro, è dovere anche morale garantire ai lavoratori del futuro un luogo sicuro rispettando l’obbligo della massima sicurezza”.