BARI - “La trasformazione dell’ospedale Vito Fazzi in azienda ospedaliero-universitaria non comporterà un’emorragia di risorse umane e strumentali a danno delle altre strutture della Asl di Lecce. Ce l’hanno garantito, oggi in Commissione Sanità del Consiglio regionale, l’assessore alla sanità Rocco Palese, il direttore generale dell’Asl Lecce Rodolfo Rollo e il direttore generale pro tempore della costituenda azienda Vito Fazzi, Stefano Rossi. Quest’ultimo ha assunto il 16 febbraio scorso un incarico di sei mesi, finalizzato a pianificare questo passaggio importante e delicato.
Rispondendo alle nostre domande in audizione, il dg Rossi ha chiarito i prossimi step: la Regione legifererà per istituire la nuova azienda ospedaliero-universitaria, poi il piano di fattibilità verrà validato e sottoposto al Ministero, con l’obiettivo di far partire la nuova azienda Vito Fazzi il primo gennaio 2023.
L’assessore alla sanità Palese ha assicurato che sta procedendo l’iter amministrativo preliminare, per stimare il fabbisogno di uomini e mezzi, a cui seguirà un protocollo d’intesa con l’Università. Ha ribadito inoltre che saranno fatte salve le prestazioni sanitarie sul territorio.
Il dg Rollo, da parte sua, ha rimarcato che si sta operando nel rispetto del Regolamento 14 del 2020 per il riordino ospedaliero, che prevede un incremento di attività nei presidi territoriali e negli ospedali di base. Ha anche sottolineato che non ci saranno soppressioni o sospensioni di servizi già attivi.
Di tutte queste dichiarazioni prendiamo atto, e saremo vigili sulla loro effettiva attuazione, per scongiurare il rischio di un depauperamento di risorse nei territori dell’Asl Lecce, che l’annunciata concentrazione di professionalità nell’azienda Vito Fazzi non tolga nulla ma anzi aggiunga all’offerta complessiva della sanità pubblica nell’Asl di Lecce. Se davvero – come annunciato – la medicina di prossimità tornerà sui territori, mentre la nuova azienda ospedaliero universitaria si concentrarsi sull’integrazione tra assistenza, didattica e ricerca, si potranno finalmente riportare a Lecce le professionalità d’eccellenza salentine che oggi lavorano fuori regione e che potrebbero essere motivate a rientrare.
Lo scenario tracciato va nella direzione che auspichiamo: l’autonomia operativa e gestionale del più grande ospedale di Lecce, ma al tempo stesso la salvaguardia dell’offerta sanitaria di prossimità, in termini di servizi ambulatoriali, diagnostici e chirurgici”. Così in una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.