ROMA - L’emergenza provocata dalla guerra in Ucraina mette in pericolo in Italia l’accesso al cibo di 2,6 milioni che hanno bisogno di aiuto per mangiare. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti al vertice con il Ministro Stefano Patuanelli in riferimento all’allarme lanciato dalla Commissione Europea con l’approvazione della Comunicazione “Salvaguardare la sicurezza alimentare e rafforzare la resilienza dei sistemi alimentari” per garantire la disponibilità del cibo per le famiglie a basso reddito. Da Bruxelles arriva l’invito a fornire cibo e/o assistenza materiale di base alle famiglie in difficoltà attraverso il Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead), che in Italia aiuta 2.645.064 persone tra cui 538.423 bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), 299.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni), 31.846 disabili, secondo l’analisi della Coldiretti. Si tratta della componente più debole della società che è più esposta all’impoverimento alimentare determinato dal caro prezzi ma anche dal rallentamento dell’economia e dalla frenata dell’occupazione. Tra le misure suggerite dalla Commissione per alleviare l’impatto dei prezzi elevati dei prodotti alimentari sui più vulnerabili, c’è la possibilità per gli Stati membri di applicare aliquote ridotte dell’imposta sul valore aggiunto (Iva).
In Italia per effetto della guerra e dei rincari energetici, che potrebbero avere un impatto sul Pil negativo di oltre 0,7 punti secondo l’Istat, è destinato ad aumentare – sottolinea la Coldiretti – il numero di quanti non riescono più a garantirsi un pasto adeguato, che rappresentano la punta dell’iceberg della situazione di crisi in cui si trova un numero crescente di persone costrette a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – evidenzia la Coldiretti – ai pacchi alimentari, anche per la crisi generata dalla pandemia. Contro la povertà – ricorda la Coldiretti – è cresciuta la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall’esperienza della Spesa sospesa di Campagna Amica grazie alla quale sono stati raccolti oltre 6 milioni di chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, donati ai più bisognosi.
“Per arginare questa situazione serve però anche un deciso intervento della Pubblica Amministrazione ed è importante l’apertura di un primo bando il 21 marzo scorso per omogenizzati con carne 100% italiana con i 200 milioni di euro dei fondi del Ministero delle Politiche Agricole per acquistare alimenti di base di qualità Made in Italy da consegnare alle famiglie in difficoltà ” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “bisogna accelerare la presentazione anche degli altri bandi per gli aiuti agli indigenti con le risorse stanziate per acquistare cibi e bevande da distribuire ai nuovi poveri”.
La lista dei prodotti – conclude la Coldiretti – va dagli omogeneizzati per l’infanzia al latte, dai salumi ai formaggi a denominazione di origine, dall’extravergine Made in Italy alla carne, dalla pasta al riso, dalle conserve di pomodoro ai succhi di frutta.