ROMA – “Ritengo sia un progresso significativo che i negoziatori ucraini abbiano confermato la necessità di garantire uno status neutrale dell’Ucraina e la sua sicurezza al di fuori dell’Alleanza Nordatlantica”: così il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov aggiungendo che da parte dei colleghi ucraini c’è stata “la comprensione” che la questione della Crimea e del Donbass “sono state finalmente chiuse”. Il ministro ha aggiunto che i colloqui di Istanbul sono stati “un passo avanti positivo” ma “non c’è un risultato finale ancora”.
Intanto gli Usa ritengono che il presidente russo Vladimir Putin sia “informato male” dai suoi consiglieri su quanto male si stia comportando l’esercito russo in Ucraina e sull’impatto delle sanzioni sull’economia russa, ha detto alla CNN un funzionario statunitense. Ma ora Putin avrebbe capito la situazione e questo sta portando a una “spaccatura” tra lui e i vertici della difesa russa.
“Riteniamo che Putin sia stato disinformato dai suoi consiglieri su quanto male si stia comportando l’esercito russo e su come l’economia russa sia paralizzata dalle sanzioni, perché i suoi consiglieri principali hanno troppa paura di dirgli la verità”, ha detto un funzionario statunitense. Il funzionario ha affermato che la valutazione si basa su risultati declassificati dell’intelligence statunitense.
Il funzionario ha aggiunto che gli Stati Uniti hanno informazioni che indicano che Putin è venuto a conoscenza della disinformazione, portando a una spaccatura tra Putin e i suoi alti funzionari della difesa. “Abbiamo informazioni che Putin si è sentito fuorviato dall’esercito russo. Ora c’è una tensione persistente tra Putin e il (Ministero della Difesa), derivante dalla sfiducia di Putin nella leadership del MOD”, ha affermato il funzionario statunitense.
Il funzionario ha detto che Putin non sapeva che i suoi militari stavano “usando e perdendo coscritti in Ucraina, mostrando una chiara interruzione nel flusso ndi informazioni accurate al presidente russo”.