(Agenzia DIRE) Bologna - Il rischio di trovare gli scaffali vuoti dei supermercati a causa della guerra in Ucraina al momento "non lo vediamo come un pericolo reale ed imminente", nonostante "alcuni beni di prima necessità nelle scorse settimane e in questi giorni siano presi d'assalto". Lo sostiene Vincenzo Paldino, presidente di Udicon Emilia-Romagna, secondo il quale questo rischio nel settore alimentare in questo paese "non c'è", diversamente da altri settori, come ad esempio "quello delle auto elettriche, in cui per alcuni componenti che venivano realizzati in Ucraina c'è una produzione bloccata".
Secondo Paldino, sono due le cause che portano i consumatori a fare scorta, più del dovuto, di beni alimentari di prima necessità: per paura "dell'innalzamento dei prezzi" e "di una problematica di approvvigionamento a causa del conflitto ucraino". Per quanto riguarda i prezzi "c'è una fonte di verità", ma minore del "rischio di riempirci la casa di prodotti che poi scadono solo per risparmiare qualche centesimo". Il gioco non vale la candela, dunque, anche se i prezzi salgono. Per questo "dobbiamo dare un messaggio chiaro".
Bisogna cioè "che anche noi cittadini-consumatori abbiamo un atteggiamento consapevole- sottolinea Paldino parlando alla 'Dire'- dobbiamo sapere che in questo momento non è assolutamente necessario riempirci la casa di beni tipo farina, zucchero, pasta. Non è indispensabile e importante farlo in questo momento". Questo perchè "se li andiamo ad acquistare in massa, riempiendoci la casa di beni che poi portano delle scadenze e a volte non possono nemmeno essere utilizzati, possiamo inconsapevolmente compiere un'azione che può determinare un ulteriore aumento dei prezzi", conclude il numero uno di Udicon Emilia-Romagna.