LECCE - “La gestione delle emergenze-urgenze all’ospedale Vito Fazzi di Lecce sta precipitando. Ieri sera il pronto soccorso Covid è rimasto sguarnito per oltre tre ore: non c’è stato passaggio di consegne al cambio turno delle 20, e il medico sostituto è arrivato solo dopo le 23". Così in una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.div>
"Una situazione di gravità assoluta - prosegue Pagliaro -, che peggiora il quadro già denunciato a seguito del sopralluogo che ho compiuto lo scorso 12 marzo con il collega Lopalco, a seguito del quale abbiamo sollecitato interventi immediati, a cui è rimasto sordo il direttore generale dell’Asl Lecce, Rodolfo Rollo.
Che l’avamposto del più grande ospedale della provincia di Lecce resti senza la guida di n medico per ore è davvero intollerabile. Solo per fortuna non è accaduto nulla di irreparabile, ma i disagi e le sofferenze causati ai pazienti sono andati oltre ogni limite. Un 95enne, in fibrillazione cardiaca e positivo al Covid, è rimasto in ambulanza per oltre quattro ore prima di essere accettato; un bambino è stato visitato nello spazio d’ingresso del pronto soccorso, senza alcuna privacy, separato solo da una porta automatica trasparente dagli occhi delle persone in attesa fuori; una partoriente con le doglie, risultata positiva al Covid, è stata lasciata in attesa per mancanza del medico, prima di essere portata in ginecologia.
Senza dire dello stress a cui è sottoposto il personale a bordo delle ambulanze del 118, costretto a sopperire alle carenze del pronto soccorso facendosi carico dell’assistenza ai pazienti trasportati per ore, bloccati in attesa.
La mancanza di privacy e di risposte ai parenti che restano ad aspettare notizie sulla salute dei loro cari, la penuria sempre più grave di risorse umane e strumentali, sono facce di un disastro a cui va posto rimedio subito, per restituire funzionalità al pronto soccorso del Vito Fazzi, e dignità e sicurezza agli utenti e agli operatori impegnati al massimo dello sforzo”, conclude Pagliaro.