PARIGI - L'attore e regista francese si è spento all'età di 80 anni. In Italia è noto per il ruolo interpretato nel film 'Nuovo Cinema Paradiso' di Giuseppe Tornatore. Ripercorriamo insieme la sua carriera.
L'esordio nel ruolo del giovane Lorenzo Fainardi innamorato pazzo di Claudia Cardinale nella 'Ragazza con la valigia' di Valerio Zurlini (1961). Nel 1966, Perrin si aggiudicò due premi come miglior attore al Festival di Venezia per il film italiano "Un uomo a metà" e per il film spagnolo "La busca". Nel 1988 interpretò il ruolo di Salvatore da adulto in "Nuovo Cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore, premiato con l'Oscar al miglior film straniero nel 1990: celebre la sequenza finale, con i baci censurati nel corso degli anni, ma 'salvati' dal vecchio proiezionista (Philippe Noiret), sulle note di Morricone.
Degna di nota fu anche la sua interpretazione ne "In nome del popolo sovrano" (1990) di Luigi Magni, film storico-risorgimentale dove recitò nelle vesti del frate Ugo Bassi. Uomo di cinema impegnato in una fitta filmografia dall'ampio respiro europeo, Jacques Perrin ha anche co-prodotto una quindicina di film dagli anni Sessanta ad oggi, tra cui ''Z'' (1968) di Costa-Gavras, "Il deserto dei Tartari" (1977) di Valerio Zurlini, in cui interpretò anche il ruolo del giovane protagonista, il tenente Giovanni Drogo o ''Les Choristes'' (2004) del nipote Christophe Barratier.
Particolarmente legato alla lotta in difesa della natura, la sua battaglia di una vita, ha coprodotto numerosi documentari su questo tema, tra cui "Le Peuple singe" (1989), "Microcosmos: il popolo dell'erba" (1996) o "Himalaya: l'infanzia di un capo" (1999). In seguito, ha realizzato lui stesso dei documentari, Océans (1999) e "Il popolo migratore'' (2001) che venne visto da 2,9 milioni di spettatori soltanto in Francia e si aggiudicò il Premio César per il miglior documentario nell'anno 2011. Il suo ultimo ruolo al cinema è stato in ''Goliath', thriller di Frédéric Tellier uscito in Francia lo scorso marzo che affronta la questione delle lobby e dei pesticidi. Oggi la Francia piange uno dei suoi più grandi cineasti.