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ROMA - La Russia è pronta a mobilitare 60mila riservisti per proseguire con l'offensiva militare nel Paese, lo sostiene il ministero della Difesa ucraino. Intanto, proseguono gli scontri nel Donbass, mentre si intensifica l'offensiva russa nel sud del paese e l'orrore della guerra mostra il suo volto più crudo con il massacro dei civili compiuto a Bucha, da dove emergono centinaia di cadaveri.
Il conflitto ha causato dal suo inizio la morte di 1.417 persone, tra cui 59 bambini e 2.038 feriti, secondo l'ultimo conteggio dell'Ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr). A Kharkiv solo ieri sono morte almeno sette persone e 34 rimaste ferite nei bombardamenti russi.
E non si assiste ancora alla resa della città martire di Mariupol nel sud. Secondo il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo Mikhail Mizintsev, oltre 123.600 residenti locali sono riusciti a essere evacuati senza il coinvolgimento di Kiev durante una "operazione militare speciale".
Il presidente Zelensky accusa i russi di aver stuprato e massacrato i civili nelle città a nord di Kiev. Il presidente ucraino è intervenuto ai Grammy chiedendo un "aiuto, ma non col silenzio". Poco prima in un discorso alla nazione ha annunciato la creazione di un "meccanismo speciale" per indagare sui crimini di guerra compiuti dalla Russia.
"Voglio che ogni madre di ogni soldato russo veda i corpi delle persone uccise a Bucha, a Irpin, a Hostomel", ha sottolineato, definendo le forze di Mosca "assassini", "torturatori" e "stupratori".