FRANCESCO GRECO - “Mi sono spostata nei giorni scorsi a Kramatorsk, in pieno Donbass, nella parte est dell’Ucraina, ai confini con la Russia, dove tutto è cominciato nel 2014, ma i media occidentali non se ne sono accorti e dove, si pensa, sarà giocata la partita finale…”.
Una guerra ispida, dai codici di decodificazione complicati. Densa la semantica del background. Eppure lei, nei quotidiani collegamenti con la7, da un mese la sta raccontando col piglio della veterana, freschezza, equilibrio e originalità.
La freelance pugliese (è nata 34 anni fa a Morciano di Leuca, Lecce) Luciana Coluccello è il fenomeno televisivo del momento. Piace il suo stile asciutto, essenziale, da documentario, che va dritto al cuore della realtà.
Un’intervista di 13 minuti di Lucio Del Casale, dell’emittente radiofonica “Mondoradio-Tuttifrutti” è diventata virale sui social. E in Salento non si parla che di Luciana reporter di guerra.
Chi la conosce da una vita, come la prof. Francesca Daniele, non si stupisce più di tanto, perché la sà determinata sin da quando aveva 16 anni e sognava di fare la giornalista: “La mia bravissima corrispondente dall’Ucraina… E’ motivo di orgoglio per tutti”. “E’ sempre stata molto matura e con le idee chiarissime” (AnnaMaria Brogna). “La mia luce…” (Annalisa Pizzolante). “Molto brava e professionale” (Paolo Insalata). “Sono orgogliosa di te” (Rosalba Ciardo). “Ti esorto a fare attenzione” (Maria Rosaria Colaci).
Luciana Coluccello ha due lauree: Scienze della Comunicazione alla “Sapienza” e poi la specialistica alla Luiss in Scienze Politiche. Parla tre lingue: inglese, francese e spagnolo. Nonostante la giovane età, ha molta esperienza: ha lavorato alla sezione esteri del “Corriere della Sera” dopo aver vinto il premio “Maria Grazia Cutuli” con la tesi sulle motivazioni della presenza italiana in Afghanistan.
Ha collaborato con la Rai (Report, Rai3), Mediaset (Diritto e Rovescio), la7 (La Gabbia-Open di Gianluigi Paragone) e Tv2000 (Beati voi). Nel 2015 ha vinto il premio “Michele Campione” con l’inchiesta “Cocaina accessibile a tutti” (andata in onda su a “Matrix”). E ora l’Ucraina, telecamera in spalla a raccontare storie: di giorno nelle strade dai palazzi ridotti in macerie, la notte nei bunker con la gente: “Quanto resterò ancora? Non lo so… Devo fare anche i conti con la mia resistenza… Questa è una guerra imprevedibile...”.
Una guerra ispida, dai codici di decodificazione complicati. Densa la semantica del background. Eppure lei, nei quotidiani collegamenti con la7, da un mese la sta raccontando col piglio della veterana, freschezza, equilibrio e originalità.
La freelance pugliese (è nata 34 anni fa a Morciano di Leuca, Lecce) Luciana Coluccello è il fenomeno televisivo del momento. Piace il suo stile asciutto, essenziale, da documentario, che va dritto al cuore della realtà.
Un’intervista di 13 minuti di Lucio Del Casale, dell’emittente radiofonica “Mondoradio-Tuttifrutti” è diventata virale sui social. E in Salento non si parla che di Luciana reporter di guerra.
Chi la conosce da una vita, come la prof. Francesca Daniele, non si stupisce più di tanto, perché la sà determinata sin da quando aveva 16 anni e sognava di fare la giornalista: “La mia bravissima corrispondente dall’Ucraina… E’ motivo di orgoglio per tutti”. “E’ sempre stata molto matura e con le idee chiarissime” (AnnaMaria Brogna). “La mia luce…” (Annalisa Pizzolante). “Molto brava e professionale” (Paolo Insalata). “Sono orgogliosa di te” (Rosalba Ciardo). “Ti esorto a fare attenzione” (Maria Rosaria Colaci).
Luciana Coluccello ha due lauree: Scienze della Comunicazione alla “Sapienza” e poi la specialistica alla Luiss in Scienze Politiche. Parla tre lingue: inglese, francese e spagnolo. Nonostante la giovane età, ha molta esperienza: ha lavorato alla sezione esteri del “Corriere della Sera” dopo aver vinto il premio “Maria Grazia Cutuli” con la tesi sulle motivazioni della presenza italiana in Afghanistan.
Ha collaborato con la Rai (Report, Rai3), Mediaset (Diritto e Rovescio), la7 (La Gabbia-Open di Gianluigi Paragone) e Tv2000 (Beati voi). Nel 2015 ha vinto il premio “Michele Campione” con l’inchiesta “Cocaina accessibile a tutti” (andata in onda su a “Matrix”). E ora l’Ucraina, telecamera in spalla a raccontare storie: di giorno nelle strade dai palazzi ridotti in macerie, la notte nei bunker con la gente: “Quanto resterò ancora? Non lo so… Devo fare anche i conti con la mia resistenza… Questa è una guerra imprevedibile...”.