Nel 1139 Bari assediata come Bucha in Ucraina


VITTORIO POLITO -
L’O.N.U. di Ginevra porta a conoscenza dell’opinione pubblica che i corpi scoperti a Bucha in Ucraina “sollevano una serie di domande su eventuali crimini di guerra” compiuti presumibilmente dalla belligerante Russia. “Non siamo ancora in grado di commentare direttamente le cause e le circostanze della morte di civili a Bucha, ma ciò che si sa fino ad oggi solleva chiaramente interrogativi seri e inquietanti su possibili crimini di guerra e gravi violazioni del diritto umanitario internazionale”, ha affermato l'Ufficio per i Diritti Umani dell’Onu. Si parla anche di genocidio per la presenza nel territorio di circa cento etnie diverse.

I crimini di guerra sono azioni disumane, commesse nel corso della guerra, violando le norme internazionali, paragonabili a quello che sta avvenendo in Ucraina in seguito all’assedio da parte della Russia.

A tal proposito mi piace ricordare che anche Bari fu assediata nell’anno 1139 dal re normanno Ruggero II, dopo violenti contrasti con l’imperatore Lotario II e col papa Onorio II, in relazione ai possedimenti del ducato di Puglia, governata allora dal principe Giaquinto, il quale si rifiutò di piegarsi alla volontà del sovrano, nonostante le esortazioni del pontefice.

Il re, quindi, posizionò un gran numero di macchine e ordigni di guerra, come ricorda Vito Antonio Melchiorre (1922-2010) nel suo libro “Storie di Bari (Adda), rovinando e demolendo in vari punti muri, torrioni di difesa e palazzi. Il conflitto durò da agosto a settembre, mentre la popolazione si cibava di carne di cavallo e di quel poco pane rimasto.

Giaquinto a questo punto decise di patteggiare la resa, condizionandola allo scambio di prigionieri e chiedendo molta clemenza da parte di Ruggero II. Ma, mentre le trattative erano in corso, un soldato, al quale il principe aveva fatto cavare gli occhi, si presentò al re, chiedendo giustizia. Il re convocò il Tribunale composto da giudici di Trani, Bari e Troia, i quali decisero di consegnare Giaquinto con i consiglieri Guaiferio ed Abiuto ed altri collaboratori, sui quali si abbattette la feroce vendetta regia su quei malcapitati “criminali di guerra” che vennero puniti con spietata e ancor più malvagia crudeltà.

Il terrore pervase la città per la inaudita ferocia, forse peggiore, sotto certi aspetti, di quanto accade oggi in Ucraina, e i baresi si rifugiarono in casa a pregare il Signore per chiedere aiuto per tanta miseria, né osarono popolare le strade fino a quando Ruggero, la mattina del 5 ottobre, si imbarcò per Salerno per proseguire poi verso Palermo.

Quanto sopra avveniva a Bari nel 1139, come si legge nel disadorno latino delle antiche cronache, che riportano le notizie dei terrificanti episodi di crudeltà che si svolgevano nel buio della notte medievale e, purtroppo, ancora oggi, siamo costretti a registrare feroci crimini di guerra.

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