Ospedale in fiera, Zullo (FdI): "I fedelissimi di Emiliano difendono le emilianate ma non rispondono alle mie domande"

BARI - “E’ sempre così quando il presidente Emiliano viene criticato per le sue ‘emilianate’ – specie quelle che difende a spada tratta nonostante le evidenze – e allora scatena i suoi ‘bravi’ fedelissimi: ieri nell’ordine prima i capigruppo di Pd e Con, Caracciolo e Tupputi, e nella notte (comunicato giungo alle 23.55!) anche colui che si firma (ancora) segretario regionale del Pd, Lacarra. All’appello manca il quarto: l’on. Ubaldo Pagano… e siamo preoccupati più l’assenza di quest’ultimo che per i tre comunicati, tutti di parole parole parole e nessuna risposta alle mie domande. Che riformulo, visto che i tre ribadiscono all’unisono quella che è l’EMILIANATA, che giorno dopo giorno sta diventando, sempre più dannosa per i pugliesi: l’indispensabilità dell’ospedale in Fiera a Bari.

“Certo noi preferiremmo che a queste domande rispondessero Emiliano e l’assessore Palese, ma ci saremmo accontentati anche di quelle di Caracciolo, Tupputi e Lacarra… Quindi le ribadiamo:

1. la necessità di implementare di ulteriori 276 posti letto di terapia intensiva era conosciuta fin dal maggio 2020, perché Emiliano aspetta sei mesi e solo nel novembre 2020 si attiva per allestire in estrema urgenza l'ospedale in Fiera? Negligenza, inerzia o era tutto studiato? Nel 2020, in piena pandemia, non poteva ammettersi né negligenza né inerzia!

2. Se era noto a tutti che al 31 marzo 2022 si doveva smantellare per il venir meno dello stato di emergenza, perché si chiede solo ora un piano di ridistribuzione dei ricoveri fino al 31 dicembre prossimo e non lo si è chiesto in funzione del 31 marzo? Negligenza, inerzia o è stato tutto studiato, anche in questo caso? La scadenza del 31 marzo non poteva ammettere né negligenza né inerzia.

“Neanche il rispetto all'intelligenza e alle tasche dei pugliesi ammette negligenza e inerzia”, conclude Zullo.

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