A Taranto importante evento sui Beni culturali e sul senso di identità in un’ottica di valorizzazione
STEFANIA ROMITO* - La rilevanza dei Beni culturali è un dato consolidato nella coscienza collettiva. Ma in che misura contribuiscano a determinare il nostro percorso esistenziale, non è una consapevolezza scontata e soprattutto universalmente acquisita.
Chi non opera in questo essenziale ambito può soltanto presagirne il valore mediante la contemplazione episodica di opere d’arte, siti archeologici, monumenti cittadini. Occasioni sporadiche che ridestano il senso archetipico della Bellezza e la forza attrattiva del fascino della genialità. Ma al di là dello stupore momentaneo, il ritorno alla quotidianità fa dissolvere nell’oblio ogni estatica percezione. Tuttavia, sarebbe sufficiente dedicare qualche istante alla riflessione per rendersi conto che il nostro mosaico esistenziale è formato da tessere di immanenza che affondano le radici in un retaggio archetipico.
Le nostre tradizioni, laiche e religiose, che rinvengono nei riti e nelle celebrazioni l’acme della rappresentatività popolare, raffigurano quei tasselli vitali che costruiscono la nostra identità. Così come le parlate locali, i cosiddetti “dialetti”, non sono soltanto espressioni linguistiche volte al “comunicare” bensì manifestazioni del vissuto di un determinato popolo. Attraverso il linguaggio, una etnia, una civiltà si caratterizza acquisendo la propria congenita essenza. Una unicità che è “appartenenza”.
Le antiche testimonianze artistiche, architettoniche sono portatrici di una esperienza immanente in quanto figurazione della creatività di un specifica civiltà che nel corso delle epoche ha subito trasmutazioni. Anche in questo caso, è proprio la sua ineguagliabilità e singolarità a renderla esclusiva. Questo vale per tutto ciò che riguarda la genialità dell’essere umano che, da quando ha iniziato a manifestarsi in maniera materiale e immateriale, ha acquisito il suo rilievo caratterizzante.
Sottolineare l’importanza di questo valore quale espressione principe della nostra identità, è quanto mai imprescindibile soprattutto nello specifico periodo storico che stiamo vivendo che rischia di disorientare il nostro baricentro esistenziale.
È questo il pregevole obiettivo che si prefigge l’evento che si terrà a Taranto lunedì 30 maggio, alle ore 18:00 presso la sala Nautilus in Viale Virgilio, dal titolo “Cultura identitaria e Beni culturali”, organizzato dal Movimento 5 Stelle e che vede la partecipazione di Pierfranco Bruni (già Direttore Mibact e Responsabile del dipartimento Antropologia della Soprintendenza di Lecce, Brindisi, Taranto, Vice Presidente della provincia di Taranto e Assessore provinciale alla Cultura), di Silvia De Vitis (archeologa) e di Mario Lazzarini (grecista e archeologo). L’evento sarà presentato da Carmine De Gregorio e godrà della conclusione del Sen. Mario Turco.
Un incontro tra specialisti per accendere un essenziale focus di riflessione su ciò che è possibile attuare in direzione di una efficace valorizzazione dell’immenso e prezioso patrimonio culturale di Taranto, città della Magna Grecia. La sua peculiare posizione geografica ne ha consacrato la grandezza. Molte le civiltà che anticamente si sono stabilizzate in questa suggestiva località determinandone la sua prodigiosa multiculturalità.
Una valorizzazione che avrà come nobile intento quello di restituire a Taranto il suo antico ruolo di fulcro culturale del Mediterraneo, proiettando la sua magnetica e attrattiva Bellezza anche oltre i confini nazionali.
Per una Taranto nel Mondo. Faro della cultura italiana.
*giornalista e scrittrice
Chi non opera in questo essenziale ambito può soltanto presagirne il valore mediante la contemplazione episodica di opere d’arte, siti archeologici, monumenti cittadini. Occasioni sporadiche che ridestano il senso archetipico della Bellezza e la forza attrattiva del fascino della genialità. Ma al di là dello stupore momentaneo, il ritorno alla quotidianità fa dissolvere nell’oblio ogni estatica percezione. Tuttavia, sarebbe sufficiente dedicare qualche istante alla riflessione per rendersi conto che il nostro mosaico esistenziale è formato da tessere di immanenza che affondano le radici in un retaggio archetipico.
Le nostre tradizioni, laiche e religiose, che rinvengono nei riti e nelle celebrazioni l’acme della rappresentatività popolare, raffigurano quei tasselli vitali che costruiscono la nostra identità. Così come le parlate locali, i cosiddetti “dialetti”, non sono soltanto espressioni linguistiche volte al “comunicare” bensì manifestazioni del vissuto di un determinato popolo. Attraverso il linguaggio, una etnia, una civiltà si caratterizza acquisendo la propria congenita essenza. Una unicità che è “appartenenza”.
Le antiche testimonianze artistiche, architettoniche sono portatrici di una esperienza immanente in quanto figurazione della creatività di un specifica civiltà che nel corso delle epoche ha subito trasmutazioni. Anche in questo caso, è proprio la sua ineguagliabilità e singolarità a renderla esclusiva. Questo vale per tutto ciò che riguarda la genialità dell’essere umano che, da quando ha iniziato a manifestarsi in maniera materiale e immateriale, ha acquisito il suo rilievo caratterizzante.
Sottolineare l’importanza di questo valore quale espressione principe della nostra identità, è quanto mai imprescindibile soprattutto nello specifico periodo storico che stiamo vivendo che rischia di disorientare il nostro baricentro esistenziale.
È questo il pregevole obiettivo che si prefigge l’evento che si terrà a Taranto lunedì 30 maggio, alle ore 18:00 presso la sala Nautilus in Viale Virgilio, dal titolo “Cultura identitaria e Beni culturali”, organizzato dal Movimento 5 Stelle e che vede la partecipazione di Pierfranco Bruni (già Direttore Mibact e Responsabile del dipartimento Antropologia della Soprintendenza di Lecce, Brindisi, Taranto, Vice Presidente della provincia di Taranto e Assessore provinciale alla Cultura), di Silvia De Vitis (archeologa) e di Mario Lazzarini (grecista e archeologo). L’evento sarà presentato da Carmine De Gregorio e godrà della conclusione del Sen. Mario Turco.
Un incontro tra specialisti per accendere un essenziale focus di riflessione su ciò che è possibile attuare in direzione di una efficace valorizzazione dell’immenso e prezioso patrimonio culturale di Taranto, città della Magna Grecia. La sua peculiare posizione geografica ne ha consacrato la grandezza. Molte le civiltà che anticamente si sono stabilizzate in questa suggestiva località determinandone la sua prodigiosa multiculturalità.
Una valorizzazione che avrà come nobile intento quello di restituire a Taranto il suo antico ruolo di fulcro culturale del Mediterraneo, proiettando la sua magnetica e attrattiva Bellezza anche oltre i confini nazionali.
Per una Taranto nel Mondo. Faro della cultura italiana.
*giornalista e scrittrice