Bari e i santi protettori


VITTORIO POLITO - Per protettore si intende chi protegge o agisce in difesa o in soccorso di qualcuno, aiutandolo, favorendolo e soccorrendolo nelle necessità, nel nostro caso, a Bari, abbiamo San Nicola che è il protettore e il patrono per eccellenza, insieme a San Sabino e alla Madonna Odegitria.

Il patrono è un santo (o una santa) che una regione o una città ha scelto e che onora con speciale culto come San Francesco d’Assisi, Santa Caterina da Siena, che sono anche protettori dell’Italia.

Nella nostra città come sono stati scelti i protettori? Ed ecco il solito storico Vito Antonio Melchiorre (1922-2010), che ricorda gli avvenimenti epocali nel suo libro “Storie di Bari” (Adda Editore), che cita, nella sua nota, le conclusioni decurionali di Bari nei secoli passati, i cui amministratori sceglievano l’uno o l’altro santo, a seconda delle necessità, per porre la città sotto protezione o patronato.

Il 23 giugno 1744 decisero di scegliere la Madonna Addolorata che si festeggiava la terza domenica di settembre. Il 29 maggio 1749, per liberarsi di un particolare male che rendeva cieco chi ne veniva colpito, scelsero San Sabino, che si festeggiava il 9 febbraio. Ma tutto ciò comportava l’offerta di un obolo in favore della Cattedrale che poteva essere in ducati o in cera lavorata.

Il 1° marzo 1751, per l’ansia destata dai fulmini, Bari si affidò a S. Irene, che aveva la capacità di “sviare le scariche temporalesche”, e il 16 maggio successivo fu inclusa fra i patroni di Bari.


Il 7 marzo 1763 per “combattere le miserie dei tempi correnti e le morti repentine”, si affidò ai santi Gaetano da Thiene e Andrea Avellino, mentre il 18 maggio 1781, fu la volta di San Francesco d’Assisi, il 14 maggio 1782 fu scelto San Francesco di Paola e il 13 marzo 1784 si optò per San Vincenzo de’ Paoli, tutti chiamati a far parte della corte dei difensori della nostra città.

Nel 1785, la Regia Camera di S. Chiara, rese noto che il priore di San Nicola era molto dispiaciuto per l’atteggiamento degli arcivescovi, i quali, considerando San Sabino come principale protettore, oscuravano la figura di San Nicola. Un chiarimento era indispensabile, cosa che poteva fare solo il consiglio decurionale con una votazione segreta e, così il 14 agosto l’operazione ebbe luogo con il risultato di soli 3 voti a favore di San Sabino e 24 a favore di San Nicola. Ma il problema non era ancora risolto: ci furono 8 anni di dispute e, solo un Decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 30 gennaio 1793, dichiarò entrambi i santi “patroni aeque principales” (ugualmente principali), con il chiaro intendimento di non scontentare nessuno.