BARI - È in discussione in Consiglio comunale il Documento strategico del commercio della Città di Bari, proposto dall’assessora allo Sviluppo economico Carla Palone e redatto sulla base dello schema di lavoro suggerito dal “Codice del Commercio” della Regione Puglia e integrato con una serie di proposte provenienti dalle associazioni di categoria e di settore del commercio, nell’ambito di una lunga fase di ascolto e partecipazione portata avanti nei mesi scorsi.
In estrema sintesi, il Documento strategico del commercio è un unico “corpo normativo” che disciplina tutte le tipologie di attività commerciali presenti sul territorio comunale e si compone di una serie di piani e regolamenti specifici come così come di seguito elencato:
1. Censimento di tutte le attività commerciali esistenti in Città ;
2. Piano delle Medie Strutture di Vendita;
3. Regolamento di disciplina sulle attività di somministrazione di alimenti e bevande;
4. Piano del Commercio su Aree Pubbliche;
5. Regolamento di disciplina del commercio su aree pubbliche;
6. Piano di localizzazione di rivendite di giornali e riviste;
7. Regolamento di disciplina della rete distributiva di carburanti;
8. Regolamentazione delle forme speciali di vendita.
Il Documento strategico del commercio (DSC) di Bari nella redazione del Censimento di tutte le attività commerciali esistenti sul territorio della Città di Bari, distingue il commercio in sede fissa da quello su aree pubbliche.
Le operazioni di censimento hanno permesso di elaborare due specifici piani: il Piano delle Medie Strutture di Vendita e il Piano del Commercio sulle Aree Pubbliche.
Sul piano delle medie strutture di vendita resta ferma la possibilità di aprire nella zona A1 Centro Storico esclusivamente esercizi di vicinato fino a 250 mq.
Al fine di contemperare l’impatto di eventuali nuove medie strutture di vendita sul territorio urbano del Comune di Bari, è stata limitata, nelle zone di completamento B, la possibilità di aprire nuove strutture non superiori a 600 mq.
Nelle Aree di Espansione C, invece, potranno insediarsi medie strutture di vendita di tipologia M1 (251-600) - tipologia M2 (601 - 1500) - tipologia M3 (1501 - 2500) con possibilità di monetizzazione delle aree a parcheggio.
Questa scelta localizzativa è frutto della volontà dell’amministrazione di tutelare il più possibile la piccola economia urbana, l’economia di prossimità , costituita da negozi, mercati, botteghe, laboratori e pubblici esercizi che rappresentano una delle anime collettivamente riconosciute alla città di Bari per motivi storici, geografici ed economici.
“Le imprese del commercio di Bari hanno contribuito nel tempo alla definizione dell’identità della città e al suo sviluppo economico e sociale - ha spiegato l’assessora Carla Palone in aula -. Queste rappresentano non solo l’infrastruttura di vendita più ‘prossima’ ai consumatori, e quindi un servizio fondamentale per i cittadini e per la qualità della vita nei quartieri, ma anche una rete vitale di luoghi della comunità che affianca alla tradizionale funzione economica di vendita di beni e servizi, funzioni sociali e culturali. Al supporto e alla valorizzazione della piccola economia urbana abbiamo voluto dedicare un’attenzione specifica con il programma d_Bari 2022-2024, già varato dalla giunta comunale, che è complementare al DSC, ne recepisce analisi ed obiettivi e struttura una serie di misure di incentivo e sostegno, sulle quali tornerò nel corso del mio intervento. Lo sforzo prodotto dall’amministrazione, tuttavia, non è solo nella direzione della regolamentazione del commercio locale, ma anche verso la costruzione di politiche attive per il sostegno al commercio, di cui questo documento ne è la base”.
Il secondo piano contenuto nel DSC è il Piano del Commercio sulle Aree Pubbliche, che ha comportato la valutazione della situazione dei mercati e delle fiere esistenti, l’istituzione di nuovi mercati o fiere, lo spostamento, la riduzione di mercati esistenti, l’individuazione di aree compatibili con il commercio su aree pubbliche su posteggio o itinerante e, infine, la individuazione di posteggi fuori mercato.
In considerazione dell’evoluzione dell’attività commerciale nei singoli mercati e delle prospettive di migliore utilizzo delle strutture, si è ritenuto di procedere al ridimensionamento di alcuni mercati, nonché all’istituzione di due nuovi mercati settimanali, recependo le proposte dei Municipi di riferimento e le esigenze rilevate dagli operatori commerciali e dall’utenza. Si istituiscono un mercato settimanale in via Manzari a Ceglie del Campo (Municipio IV) e un mercato settimanale a San Girolamo in prossimità del mercato giornaliero (Municipio III).
Per coniugare le richieste dei consumatori con le esigenze di diversificazione della clientela da parte degli operatori mercatali, sulla scorta del successo già sperimentato negli scorsi anni, nel piano è stata introdotta la possibilità , per la sola e prima settimana dei mesi di luglio e agosto, dello svolgimento dei mercati rionali nelle ore serali, tenendo ferma la concertazione periodica con gli operatori e le loro rappresentanze.
“Vogliamo lavorare insieme agli operatori mercatali e alle organizzazioni che li rappresentano per promuovere i mercati serali come veri e propri eventi della città , per rivitalizzare i quartieri, diversificare i pubblici e la clientela e offrire occasioni economiche ai commercianti ambulanti – ha proseguito l’assessora -. Abbiamo accolta alcune richieste e proposte delle associazioni di ambulanti e mercatali ma siamo convinti che insieme possiamo lavorare ancora tanto a cominciare dai programmi di inventivi ai mercati contenuti nelle misure D Bari 22/24”.
Infine il Documento Strategico del Commercio (DSC) di Bari ha definito anche le nuove modalità relative alla localizzazione dei punti di vendita di stampa quotidiana e periodica e a forme speciali di vendita al dettaglio (a domicilio, apparecchi automatici, on line, ecc.).
La visione e le analisi contenute nel Documento Strategico del Commercio si concretizzeranno nelle misure del programma D_Bari 2022 – 2024. Esse rappresentano la volontà dell’Amministrazione Comunale di rilanciare nella stagione post pandemica il commercio cittadino per favorire la nascita di nuove realtà imprenditoriali e consolidare le attività economiche esistenti attuando un processo partecipativo, da attuarsi nei cinque municipi, mirato a valorizzare le vocazioni territoriali e a generare nuove idee e progetti.
Questo sulla scia delle politiche di sostegno e incentivo al settore del commercio cittadino avviate negli ultimi anni, di cui segue una breve sintesi:
- Nel 2017 il Comune di Bari ha promosso un avviso pubblico a sportello per erogare contributi a fondo perduto a sostegno di artigiani e commercianti per l’acquisto e la posa in opera di sistemi di sicurezza per il contrasto al fenomeno dei furti e delle rapine.
- A partire dal 2019 il Comune di Bari ha promosso il bando d_Bari Start up, un avviso pubblico per la creazione di start up imprenditoriali nel settore del commercio. La misura, con l’obiettivo di incentivare la creazione di realtà micro-imprenditoriali nel settore del commercio, dell’artigianato e dei servizi, ha finanziato ad oggi 24 esercizi di prossimità nelle aree target dei programmi di rigenerazione urbana del Comune di Bari, garantendo ai beneficiari l’erogazione di incentivi a fondo perduto e attività di supporto tecnico e accompagnamento.
- Il Comune di Bari ha strategicamente scelto di trasferire i mercati giornalieri ambulanti rionali dalle strade urbane, in cui storicamente si svolgevano, in luoghi specifici, sostituendo i punti vendita precari con strutture fisse, appositamente predisposte. In questa complessa operazione rientra lo spostamento del mercato ambulante da via Pitagora nella nuova struttura del mercato comunale coperto ‘Santa Chiara’, sempre in via Pitagora.
- Nel 2021 il Comune di Bari ha promosso la misura per incoraggiare la ripresa e il mantenimento delle attività operanti nel settore del commercio, dell’artigianato, della somministrazione di alimenti e bevande, del commercio ambulante colpite dalla crisi derivante dall’emergenza sanitaria Covid 19. Attraverso questo avviso è stata erogata una “indennità una tantum” concessa mediante procedura “a sportello” per le imprese operanti nei settori del commercio sottoposte a disposizioni di ridimensionamento orario e organizzativo seppur aperte (attività di ristorazione, della somministrazione di alimenti e bevande) e di sospensione totale e per gli esercenti del commercio ambulante - ad esclusione di quelli del food & beverage -, titolari di concessione del Comune di Bari a svolgere la propria attività presso i mercati rionali cittadini, per non meno di tre giorni alla settimana.
“Nell’ultimo biennio la crisi pandemica ha sottoposto a durissima prova le attività di vicinato commerciali, di svago, di servizi alla persona, somministrazione a causa dei lunghi mesi di attività bloccata o ridotta, della riduzione forzata della mobilità , del cambiamento dei comportamenti sociali e d’acquisto, dell’incremento di costi, delle giacenze di magazzino invendute, delle difficoltà di accesso al credito - prosegue l’assessora Palone -. La strategia di uscita da questa crisi di sistema non può limitarsi a contenere o ristorare ma deve fare leva sui fattori di discontinuità ed innovazione per accompagnare gli esercizi commerciali di prossimità a costruire per sé stessi un nuovo ruolo nel tessuto economico e sociale della città . Nel prossimo futuro, quello che vedremo rigenerarsi e rinascere sarà un commercio capace di cogliere le opportunità e di orientarsi rispetto alle nuove scelte di consumo della clientela, di offrire nuovi servizi al cliente ed esperienze legate alla unicità del prodotto e del servizio, di costruire un ruolo nel contesto del quartiere e della comunità locale, di garantire più funzioni, esperienze e servizi sulla stessa superficie di vendita, di assicurare accessibilità e sicurezza dei luoghi di acquisto e di consumo. Per incoraggiare ed accompagnare questa transizione, il Comune di Bari intende sostenere con uno sforzo straordinario, che solo nel primo triennio vede un primo stanziamento di sei milioni di euro, la scena della piccola economia cittadina valorizzando il ruolo dei commercianti nel tessuto economico, sociale e culturale della città per favorire la ripartenza delle attività interrotte e l’avvio di nuove attività che vadano a compensare le inevitabili chiusure imposte dalla crisi, promuovere la collaborazione e le reti territoriali a supporto del commercio, sperimentare nuove soluzioni che affrontino con coraggio la sfida del cambiamento. L’approvazione del Documento strategico del commercio è quindi un passaggio fondamentale ma non definitivo: siamo pronti a modificarlo ancora, ad adattarlo nuovamente alle sfide che gli operatori vorranno condividere insieme a noi. Siamo convinti che questo sia un percorso dinamico, in evoluzione, come lo scenario economico cittadino ma allo stesso tempo dobbiamo approvare uno strumento che permetta agli uffici e agli stessi operatori di lavorare, di programmare e di crescere, così come hanno fatto in questi anni, dimostrando ancora una volta di essere una componete importante dello sviluppo della città ”.
Durante la discussione in aula si sta recependo e approvando una serie di ordini del giorno ed emendamenti utili a modificare il piano sulla base delle richieste e delle proposte pervenute da consiglieri, associazioni di categoria e operatori del settore.
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