Capogruppo del M5S: “Ipocrita attribuire al RdC la responsabilità del calo di manodopera nel turismo”
BARI - “Attribuire alla misura del Reddito di Cittadinanza la responsabilità del calo di manodopera nel settore turistico è un atteggiamento ipocrita. Bisogna preoccuparsi invece delle condizioni di lavoro degli stagionali, chiedendo di potenziare i controlli nelle strutture”. Lo dichiara il capogruppo del M5S.
“Il Reddito di Cittadinanza - continua l’esponente del M5S - rappresenta il migliore strumento di democrazia sociale che l’Italia abbia avuto. Va sicuramente migliorato per quanto riguarda l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro, ma i risultati raggiunti non possono essere in alcun modo messi in discussione. I dati ANPAL a novembre 2021 hanno certificato che in Italia 540.000 percettori del Reddito di Cittadinanza occupabili che hanno trovato lavoro mentre percepivano l’aiuto ed è del 32 per cento la percentuale dei beneficiari occupabili che hanno trovato occupazione dopo aver sottoscritto il ‘Patto per il Lavoro’. Circa un terzo dei percettori occupabili aveva perso il lavoro nei tre anni precedenti e il 15% dei percettori si era già rivolto ai centri per l’impiego prima di prendere il Reddito di Cittadinanza, ad ulteriore smentita della narrazione secondo cui chi percepisce il Reddito ‘resta a casa sul divano’. In questi anni si è lavorato per contrastare le frodi e potenziare i controlli, incrociando le banche date in modo da scoprire tempestivamente eventuali abusi. Chi continua a parlare male del reddito di Cittadinanza lo fa solo per una sterile polemica politica, senza evidentemente conoscere i numeri. Non si può in alcun modo mettere in discussione una misura che sta aiutando migliaia di famiglie in condizioni di povertà e fragilità socioeconomica ed è stata fondamentale in questo periodo di pandemia. Prima di parlare della sua abolizione bisogna pensare ai percettori, dal momento che si tratta dell’unico strumento che a oggi li separa da sfruttamento e disperazione. Lavorare per il bene della collettività vuol dire contrastare il lavoro nero e istituire tavoli in cui capire come far incontrare domanda e offerta per quello che riguarda il comparto turistico, potenziando la formazione per le figure più richieste. Non si può penalizzare chi ne ha davvero bisogno, solo per un titolo di giornale, senza pensare ai cittadini”.