BARI - “Il Consiglio regionale è a favore degli impianti eolici offshore. Tutti. E ciò è stato detto con un voto formale, favorevole e ambientalista. Una dichiarazione contraria orale, equivoca e inquinante dell’assessore all’ambiente, peraltro pronunciato dopo aver confessato di non conoscere il progetto, non è in grado di mutare il voto invece consapevole e informato del Consiglio regionale. Così il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione.
È forse l’ora - prosegue - di smetterla con queste manfrine politiciste, messe su per assecondare dubbi campanilistici, in un momento così grave per il mondo, per l’Europa, per l’Italia e per le tasche delle persone normali. Basti pensare alle bollette.
Se qualcuno intende giocare al 'piccolo' paesaggista, aggredendo i valori ambientali e portandoci in regalo l’alternativa dell’inquinamento, delle malattie, della povertà e della guerra, è pregato di farlo in un momento più calmo e meno rischioso per le sorti dell’umanità.
L’eolico offshore è un grande contributo al disinquinamento e alla prevenzione delle malattie, perché ci consente di produrre l’energia di cui abbiamo bisogno senza usare fonti inquinanti.
Negli anni scorsi abbiamo pagato e già dato un grosso contributo alla produzione energetica del Paese ospitando fonti inquinanti, non capisco per quale motivo oggi dovremmo rinunciare a infrastrutture che ci compensano rispetto ai guai del passato.
È incomprensibile la china anti-ambientalista e anti-salutista che si propone d’intraprendere.
Spesso ci si chiede come mai le amministrazioni locali non sono consultate su questi argomenti e s’invoca un maggiore coinvolgimento. La risposta non è poi tanto complicata e consiste nel fatto che il Governo nazionale non può assecondare ideologie inquinanti e insalubri, offrendo a chi se ne fa portatore gli strumenti interdittivi del procedimento amministrativo.
Mi spiace dirlo, ovviamente, ma forse è l’ora di un provvedimento statale che con chiarezza accentri le competenze, come si fa per tutte le grandi infrastrutture strategiche, così da fare in fretta le cose e così lasciare ai leader del no-a-tutto, o ai fautori delle posizioni ambigue, la possibilità di recriminare o nascondersi. Tanto la realtà è sempre più forte delle illusioni e con molta celerità riporta dinanzi agli occhi di tutti il prezzo pagato per tanta miopia. Come per Tap, detto per intenderci”.