Mostre: a Bari 'L'Oro di San Nicola'
BARI - Sabato 7 maggio alle ore 18.00, presso Strada Palazzo di Città n. 28, avrà luogo l'inaugurazione della mostra dal titolo "L'ORO DI SAN NICOLA" Foto di Beppe Gernone e Mirella Carella.
MIRELLA CARELLA - San Nicola per i baresi non è solo il Santo Patrono, ma molto di più, la sua icona è l’immagine di una appartenenza, di un sentire comune, di una storia popolare della quale ognuno di noi si sente parte. Sarà questa la ragione per cui, ognuno a suo modo, ha negli occhi la personale rappresentazione del Santo, una sorta di ritratto che gli è stato cucito addosso, attraversato dai ricordi e dal corso del tempo.
Beppe Gernone e Mirella Carella, hanno provato a raccontare questa storia, fatta di tradizioni e riti popolari e di un’iconografia, preziosa e venuta da lontano, che è divenuta Nostra.
Beppe Gernone, storico fotografo barese, ha attinto dalle foto in bianco e nero scattate negli anni ‘80 in cui il colore, dosato in pochi e preziosi dettagli, è divenuto come lente di ingrandimento per mettere in risalto ciò che il fotografo ha ritenuto necessario. Poetico il risultato. Gli scatti originali, dal gusto un pò age. raccontano di una Bari che resiste ancora, anche se celata allo sguardo di molti, da una modernità che spesso tende a cancellare tracce, fagocitando facce e luoghi, e che sembra rincorrere il mito dell’omologazione.
Tutt’altra scelta è quella di Mirella Carella, che attraverso il gioco del collages, mescola ai suoi scatti fotografici, ritagli di carta, segni di penna, giocando a ricomporre l’icona di un Santo cangiante ma mai diverso, perché San Nicola - si sa- è San Nicola sempre.
E’ un San Nicola pop, che non rinuncia alla preziosità antica, ma prova ad attingere ad un alfabeto altro che sa come la storia del Santo ci insegna, di contaminazione.
MIRELLA CARELLA - San Nicola per i baresi non è solo il Santo Patrono, ma molto di più, la sua icona è l’immagine di una appartenenza, di un sentire comune, di una storia popolare della quale ognuno di noi si sente parte. Sarà questa la ragione per cui, ognuno a suo modo, ha negli occhi la personale rappresentazione del Santo, una sorta di ritratto che gli è stato cucito addosso, attraversato dai ricordi e dal corso del tempo.
Beppe Gernone e Mirella Carella, hanno provato a raccontare questa storia, fatta di tradizioni e riti popolari e di un’iconografia, preziosa e venuta da lontano, che è divenuta Nostra.
Beppe Gernone, storico fotografo barese, ha attinto dalle foto in bianco e nero scattate negli anni ‘80 in cui il colore, dosato in pochi e preziosi dettagli, è divenuto come lente di ingrandimento per mettere in risalto ciò che il fotografo ha ritenuto necessario. Poetico il risultato. Gli scatti originali, dal gusto un pò age. raccontano di una Bari che resiste ancora, anche se celata allo sguardo di molti, da una modernità che spesso tende a cancellare tracce, fagocitando facce e luoghi, e che sembra rincorrere il mito dell’omologazione.
Tutt’altra scelta è quella di Mirella Carella, che attraverso il gioco del collages, mescola ai suoi scatti fotografici, ritagli di carta, segni di penna, giocando a ricomporre l’icona di un Santo cangiante ma mai diverso, perché San Nicola - si sa- è San Nicola sempre.
E’ un San Nicola pop, che non rinuncia alla preziosità antica, ma prova ad attingere ad un alfabeto altro che sa come la storia del Santo ci insegna, di contaminazione.