Nazioni Unite, allarme per la crisi alimentare: "Aprire i porti ucraini"
David Beasley, il capo del Programma alimentare
delle Nazioni Unite, fa il punto sulle conseguenze
del grano e di altri prodotti bloccati nei porti sul
Mar Nero. "Milioni di persone in tutto il mondo
moriranno", ha avvertito il funzionario.
"I silos di grano dell’ Ucraina sono pieni. I porti sul Mar Nero sono bloccati, lasciando milioni di tonnellate di grano intrappolate in silos a terra o su navi che non possono muoversi", si legge sul sito istituzionale del Pam.
In precedenza la Fao aveva affermato che 25 milioni di tonnellate di grano sono bloccate in Ucraina. “Al momento, i silos di grano dell’Ucraina sono pieni. Al contempo però 44 milioni di persone nel mondo si avviano verso la carestia. Dobbiamo aprire questi porti perché gli alimenti possano uscire dall’Ucraina”, ha dichiarato il direttore esecutivo del Wfp, David Beasley, in un comunicato.
“Il mondo lo esige giacché centinaia di milioni di persone dipendono da questi approvvigionamenti”, ha aggiunto. “Chiedo a tutte le parti interessate di permettere a questi alimenti di lasciare l’Ucraina per essere avviati là dove sono disperatamente necessari, affinché possiamo evitare la minaccia imminente della carestia”.
"I silos di grano dell’ Ucraina sono pieni. I porti sul Mar Nero sono bloccati, lasciando milioni di tonnellate di grano intrappolate in silos a terra o su navi che non possono muoversi", si legge sul sito istituzionale del Pam.
In precedenza la Fao aveva affermato che 25 milioni di tonnellate di grano sono bloccate in Ucraina. “Al momento, i silos di grano dell’Ucraina sono pieni. Al contempo però 44 milioni di persone nel mondo si avviano verso la carestia. Dobbiamo aprire questi porti perché gli alimenti possano uscire dall’Ucraina”, ha dichiarato il direttore esecutivo del Wfp, David Beasley, in un comunicato.
“Il mondo lo esige giacché centinaia di milioni di persone dipendono da questi approvvigionamenti”, ha aggiunto. “Chiedo a tutte le parti interessate di permettere a questi alimenti di lasciare l’Ucraina per essere avviati là dove sono disperatamente necessari, affinché possiamo evitare la minaccia imminente della carestia”.