BARI - “In questi mesi abbiamo sottolineato più volte l’importanza della pianificazione dello spazio marittimo, da attuare attraverso l'elaborazione di piani di gestione. Un adempimento importante previsto da una direttiva europea. Questi Piani sono uno strumento fondamentale per definire una governance delle acque marine attraverso un coordinamento forte tra tutti gli attori coinvolti. Gli elaborati che la Giunta è chiamata ad approvare e a trasmettere al Comitato tecnico rappresentano un’occasione unica per confrontarsi concretamente con il Governo, per questo non possiamo sprecarla”. Lo dichiarano i consiglieri del M5S a margine della seduta della V Commissione in cui è stata esaminata la delibera di Giunta regionale contenente la pianificazione dello spazio marittimo dell’area Adriatico e Ionio e Mediterraneo Centrale, in attuazione della Direttiva 2014/89/UE.
I piani di gestione individuano la distribuzione delle attività e degli usi delle acque marine, presenti e futuri, tra cui: zone di acquacoltura; zone di pesca; impianti e infrastrutture per la prospezione, lo sfruttamento e l’estrazione di petrolio e gas e la produzione di energia da fonti rinnovabili; rotte di trasporto marittimo; zone di addestramento militare; siti di conservazione della natura e di specie naturali e zone protette; turismo; patrimonio culturale sottomarino; paesaggio costiero.
“Vista la crescente domanda energetica e l’impegno assunto in Consiglio regionale - continuano i pentastellati - questi elaborati rappresentano degli strumenti a disposizione della Regione per proporre una razionale pianificazione localizzativa anche degli impianti eolici off-shore, preventiva rispetto alla assegnazione in concessione degli specchi acquei dedicati ed attenta ai valori paesaggistici costieri. Disciplinare in anticipo lo sviluppo e la localizzazione di questi progetti, significa assicurarne la sostenibilità ambientale, paesaggistica, sociale ed economica, garantirne la coesistenza con altre attività, come la pesca, l'acquacoltura, il trasporto marittimo, il turismo, e permettere che le comunità siano informate sulle decisioni da assumere. L’impostazione che la Giunta ha illustrato appare in linea con l’esigenza di non sacrificare aree marine vocate al turismo e caratterizzate dalla presenza di risorse naturali ed ambientali e in cui il paesaggio e il patrimonio culturale costituiscono un valore aggiunto. Pertanto, l'indicazione di circoscrivere gli usi relativi alla produzione di energia in aree che non presentano caratteri ambientali e paesaggistici di rilievo rappresenta un rilevante indirizzo da dare al Governo, pur consapevoli della competenza statale in materia che potrebbe anche disattendere la pianificazione proposta dalla Regione. È chiaro, inoltre, che questa pianificazione, una volta approvata in via definitiva, rappresenterà uno dei tanti elementi di valutazione di cui si dovrà tener conto in sede di esame dei singoli progetti. Il processo di pianificazione dello spazio marittimo assegna alle Regioni il compito di contribuire all’elaborazione dei piani di gestione fornendo dati utili all’analisi iniziale e sui trend attesi, valutando conflitti e sinergie tra gli usi del mare e proponendo obiettivi specifici per la sub-area di appartenenza sulla base delle vocazioni d’uso delle stesse aree. Nell'ambito di questo procedimento, è stato chiesto alle Regioni di indicare gli usi futuri da attribuire alle diverse aree marine. Per questo la Regione deve sfruttare questa opportunità, perchè ci sono attività (come l’eolico offshore o le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi) che non rientrano nelle competenze regionali, ma rispetto alle quali possiamo dare degli indirizzi esprimendoci in via preventiva sulla vocazione che vogliamo assegnare in via prioritaria. Conoscendo la particolare vivacità ecosistemica presente nei mari pugliesi e l’importanza che per la Puglia assume il passaggio dal punto di vista sociale ed economico, l’attenzione deve essere massima e la pianificazione deve essere razionale e consapevole, per bilanciare l'interesse allo sviluppo delle energie rinnovabili con quello della tutela del paesaggio e dell'ambiente”.