BARI - “Curarsi o mangiare. Un’alternativa, indegna di un Paese civile, che fotografa il fenomeno, drammaticamente in crescita, della povertà sanitaria. Sono tantissime in Italia, non solo al Sud, le persone costrette a scegliere tra un acquisto alimentare o un esame radiologico, tra una piccola spesa al supermercato sotto casa o un passaggio in farmacia. Uno studio del 2021, riferito all’anno precedente, ci ha fatto sapere che in Puglia esistono almeno 356.184 persone che vivono in povertà, il 9 per cento del dato nazionale. Una situazione che il Covid e il conflitto russo-ucraino, con le ripercussioni economiche che ne sono derivate, hanno ovviamente aggravato. Lo stesso report illustra poi alla perfezione proprio il divario nella nostra regione tra spesa sanitaria delle famiglie non povere e povere: mentre le prime si possono consentire il “lusso” di investire sulla propria salute 48,41 euro mensili, quelle indigenti non possono andare oltre i 9,19 euro, ovvero il 19% del totale. Con un costo per i soli medicinali che non supera i 5,78 euro al mese. Neanche quello di una confezione di Tachipirina. Mi auguro che il governo nazionale e la Regione Puglia stiano monitorando questa odiosa forma di diseguaglianza sociale e abbiano in animo di adottare provvedimenti adeguati. Non solo favorendo gli investimenti e l’occupazione, il modo più efficace per contrastare la povertà, ma anche intervenendo per tutelare il diritto costituzionalmente garantito di quelli che, loro malgrado, sono rimasti indietro”. Lo dichiara Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia.
Tags
Politica