Zelensky apre alla pace rinunciando alla Crimea

(via Zelensky Ig)

KIEV - Il presidente ucraino dice di essere pronto a un'intesa se i russi si ritirassero sulle posizioni occupate il 23 febbraio, il giorno prima dell'inizio dell'invasione. Continua intanto l'evacuazione dei civili dall'acciaieria di Mariupol, ma non ci sono conferme ufficiali sul numero di persone coinvolte.

"Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati", ha poi precisato, evitando di avanzare richieste pure su quella parte del Donbass fra Donetsk e Lugansk sottratta a sua volta al controllo di Kiev dal 2014.

E' sempre più critca la situzione dell'acciaieria di Azovstal a Mariupol paragonata all'inferno dal premier ucraino Zelensky e dal segretario delle Nazioni Unite.

"La cosa peggiore è che abbiamo ancora civili nei rifugi antiaerei", ha detto, precisando che "ultimamente, dopo un pesante bombardamento sono morti 2 civili e penso 10 feriti. Sono cinquanta i civili evacuati oggi dall'acciaieria.

Intanto il presidente statunitense Joe Biden firmerà lunedì 9 maggio, giorno in cui in Russia si celebra la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, la legge che velocizzerà la fornitura di armi all'Ucraina. Lo ha annunciato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. Il provvedimento era stato approvato da Camera e Senato a fine aprile. La legge, che si chiama 'Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act', si ispira alla misura del 1941 che permise agli Usa di armare l'esercito britannico contro Hitler e consente di prestare equipaggiamento militare a qualsiasi governo straniero "la cui difesa sia valutata vitale dal presidente Usa".

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