“Anche mio nonno era un otaku”, manga e dintorni

FRANCESCO GRECO - Sapete che cos’è un otaku? E gli anime? E gli arabon? Gli emakimono? Il kamishibai? E che i manga, al contrario di quel che si pensa, non sono stati inventati dai giapponesi, che però ne hanno fatto un fenomeno iconico della loro cultura dandogli un sostanzioso background storico e identitario? Che genere di relazione c’è tra i fumetti, il teatro kabuki e il cinema? E sapete chi è Osamu Tezuka, credits dell’autore?

Da fenomeno in fondo di nicchia limitato ai bambini e le bambine, nonostante i palinsesti dei programmi tv spalmati, decenni fa, di cartoon giapponesi, a trend mondiale col pubblico che è cresciuto conquistando appassionati anche fra gli adulti.

Fenomeno antichissimo, complesso, dalle infinite interfacce e sedimentazioni, che si intreccia con la storia stessa e le espressioni culturali del Sol Levante, cui è evidente l’influenza del Dragone cinese, e che scansionare non è facile.

Per chi non ne ha dimestichezza e vuole farsene un’idea, giunge in libreria “Anche mio nonno era un otaku!” (L’incredibile storia dei manga), di Kirio1984, ElectaJunior Mondadori 2022, pp. 160, € 15,90, con una sapida introduzione di Pow3r e i disegni di Capitan Artiglio e una densa bibliografia a supporto.

Kirio1984 è lo pseudonimo di Maurizio Iorio, un youtuber che sviscera sui social più diffusi la materia, e che ora ha trasferito sulla carta le sue conoscenze. Ne esce un libro divulgativo e appassionante, denso di scoperte a ogni pagina e che prova quanto i manga rappresentino un affollamento semantico di conoscenze, storie, curiosità, aneddoti che dal lontano passato (“insospettabili radici antiche”) giungono sino a noi, disincantati cittadini del XXI secolo dei like e i droni, per stupirci, da eterni bambini, col dono magico della parola e del segno.

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