VITTORIO POLITO - La moglie è il coniuge di sesso femminile, in quanto suscettibile di riferimenti diretti o indiretti al marito o alla comunità matrimoniale. Il termine non si usa per indicare lo stato civile (nel qual caso si dice maritata o coniugata), ma quando c’è un riferimento diretto o indiretto al marito.
Il termine ‘moglie’ è una delle parole a cui la cultura popolare ha creato moltissimi proverbi. La moglie è stata vista sempre come fonte di preoccupazioni e grattacapi ed è considerata, a giusta ragione, indispensabile, al punto che, se l’uomo rimane vedovo, è costretto a trovarsene un’altra. Il matrimonio è sempre visto come un’incognita, poiché accade che la moglie tradisce e inganna. Sono pochi i proverbi che fanno cenno alla donna onesta e che per essere una brava moglie non deve avere altri interessi, se non la cura del marito, dei figli e della famiglia.
La legge che dice? L’articolo 143 del Codice Civile recita: Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia, alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo a contribuire ai bisogni della famiglia.
Ed ora passiamo ai proverbi.
Chi ha quattrini conta e chi ha bella moglie canta. Ognuno è felice a modo suo!
Chi ha cavallo bianco e bella moglie, non sta mai senza dolori. L’uomo non è capace di godere serenamente delle proprie fortune: così se ha una bella moglie anziché esserne orgoglioso e fiero è divorato dal tarlo della gelosia.
Tra moglie e marito non mettere il dito. Probabilmente è uno dei proverbi più vivi e diffusi. I rapporti di una coppia sono tanto complessi e segreti da non consentire a nessuno di giudicare o intromettersi. Il proverbio è inteso anche nel senso di non alimentare discordia fra la coppia, così come recita la frase evangelica “L’uomo non osi separare quel che Dio ha unito”.
Moglie e buoi dei paesi tuoi. Affermazione molto nota e diffusa, non solo perché le stesse abitudini facilitano l’intesa, ma perché in tal modo si evita il rischio di sorprese, essendo le persone del vicinato conosciute in ogni aspetto della loro vita.
Si dorme meglio con una bella moglie nel letto che con i soldi dentro il materasso. Spesso un tempo l’avarizia tratteneva gli uomini dal prendere moglie e si vedevano figure oggi scomparse di vecchi celibi impenitenti, ricchi e diffidenti verso le donne, considerate fonte di spese continue.
La moglie non deve avere, deve valere. La moglie va scelta per il suo valore e non per le sue rendite o la sua dote.
La moglie è mezzo pane. Pensando alla casa, la moglie permette all’uomo sposato di vivere con più risparmio rispetto allo scapolo a cui la vita costa di più.
Moglie e polenta povertà contenta. Con una moglie con la quale si va d’accordo e con quel poco che basta per campare si fa una vita semplice ma felice.
Curiosità
Pompèa, seconda moglie di Giulio Cesare, fu ripudiata per l’accusa di adulterio con Publio Clodio, che si era furtivamente introdotto nella casa di Cesare. Clodio non potendo con essa ritrovarsi, entrò in casa di lei vestito a mo’ di suonatrice mentre si celebravano le feste della Dea Bona cui nessun uomo poteva assistere. Scoperto, fu cacciato ignominiosamente e quindi portato innanzi ai giudici per questo ed altri malefici. «Cesare ripudiò subitamente Pompèa, ma chiamato in giudizio per testificare all’accusa di Clodio, rispose nulla sapere di quanto contra lui si diceva. E strana apparendo questa risposta, domandò a lui l’accusatore: Perché adunque ripudiasti la moglie? Perché io non voleva (rispose) non che altro che venisse in sospetto».
(Da “Chi l’ha detto?” di Giuseppe Fumagalli, Ulrico Hoepli Editore, 1989).
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