Musica e pittura, improvvisazioni a Vignacastrisi


FRANCESCO GRECO
- VIGNACASTRISI (Le). Formula originale, affascinante: un’artista dipinge “ispirata” dalle note musicali. Un intreccio fra arte e musica, una contaminazione dalle soluzioni tutte da scoprire.
 
Il tutto all’aria aperta, fra i colori pazzi e gli odori intensi della campagna nell’estate magica di Terra d’Otranto.
 
“Improvvisazioni sonore e live painting” (Mostra di pittura a cielo aperto) è il titolo di una performance ideata dalla pittrice pugliese Stefania Rizzo, che ha chiamato il duo “Askein” a suggerire la cornice sonora in cui lavorerà alle sue opere davanti al pubblico.
 
“Askein” è un duo composto da Antonio Cotardo ai flauti e Angelo Urso al contrabbasso. Le composizioni saranno originali.
 
Rizzo spiega il suo progetto: “L’improvvisazione riveste un ruolo importante e tutte le altre influenze presenti in questo progetto fanno pensare sul significato della parola jazz e alla sua natura di linguaggio aperto. Il nostro può essere considerato un tentativo di introdurre l’improvvisazione in ogni dimensioni della musica. E’ un gioco…”. La performance avrà luogo il 24 giugno, ore 18.30 a Vignacastrisi (Le).
Info: 338 9881748 e 340 838 25 90.

Stefania Rizzo: nata a Zug (Svizzera), si diploma nell’ 87 all’Istituto Professionale Stilista di Moda. Disegna abiti da sposa e per diversi anni confeziona abiti su misura per donna. Ma nel silenzio dello spazio tra una cucitura e l’altra prende coscienza che quella non è la sua strada. Alcune vicissitudini la porteranno a “provare” a dipingere su vecchie tavole di legno dimenticate in qualche cantina …

Il suo linguaggio pittorico ha qualcosa di inconfondibile, ossia una forte componente poetica che lo rende immediatamente riconoscibile. La sua produzione artistica infatti è caratterizzata da questa intensa e discreta valenza poetica, evidentemente collegata alla sensibilità e alla sua cultura.

Un quid rilevante, che spesso i linguaggi figurativi contemporanei hanno subordinato a favore della tecnica o della tecnologia applicata all’arte.

Verosimilmente la pittrice – pur appartenendo cronologicamente al contemporaneo – si colloca entro una specie di “riserva” artistica, dove il riferimento alla tradizione (anche figurativa) è costante.

Nella sua produzione emerge la persistenza di una pittura “romantica” (il termine è da riferirsi al genere artistico), legata agli elementi della Natura, soprattutto il paesaggio come emblema del sublime e dello stato d’animo.

Le fonti a cui fa riferimento sono molteplici, ma certamente non può prescindere dal colore visionario di William Turner, uno dei più importanti rappresentanti della pittura europea.

Tutto questo è già presente nei dipinti riguardanti le architetture urbane, dove l’artista riesce a cogliere ed evidenziarne la poetica dei vicoli, testimoni di un passato sempre comunque presente nel percorso esistenziale della gente del Sud.

Il paesaggio è una costante fonte di ispirazione, tanto da caratterizzare un’importante fase della sua produzione. Anche in questo “genere” l’elemento poetico è di vitale importanza. I suoi paesaggi escono fuori dalle solite rappresentazioni “veristiche” di campagne o marine, ma sembrano respirare e trasudare vita. Attraverso il colore, mezzo espressivo ben impiegato dall’artista, il valore poetico emerge e coinvolge lo spettatore.

Il colore è fortemente evocativo e trasforma la raffigurazione in paesaggi interiori, che collegano non solo gli occhi ma anche l’anima di chi li osserva.

Nel corso degli anni ha attraversato varie fasi pittoriche, dai paesaggi tranquilli del Sud al silenzio siderale di “Al chiaror di lune” ai “Notturni” dove risulta maggiormente indagato l’aspetto onirico del paesaggio (Nicola Cesari-“Cromatismo e valore poetico in perfetta simbiosi nella pittura di Stefania Rizzo”).

Adora dipingere su tavole antiche di legno, imposte di finestre, porte del ‘700, tavole con cui si pressava il tabacco… Ritengo che il legno abbia un cuore pulsante, si contrae e si dilata, ci racconta una storia passata e solo chi sa ascoltarne il battito verrà inondato dalla sua vibrante energia.

Oltre alla ricerca di questi preziosi legni l’interesse della sua ricerca è basato sull’astratto , un “linguaggio espressivo” che dona una libertà interiore ancora più forte perché in grado di “tradurre” immagini , sentimenti ed emozioni attraverso indagini cromatiche prive di vincoli”.

Mostre:

2004 Collettiva “Note di colore” (Biblioteca comunale di Tricase, Lecce; 2005 personale “Fra paesaggi e mandàla (Scuderie Palazzo Gallone, Tricase, Lecce; 2006, collettiva Palazzo dei Celestini (Lecce); 2006, Concorso IV premio Nazionale di pittura “Il cavalletto” (Andrano, Lecce); 2006, personale “Al chiaror di lune” (Scuderie di Palazzo Gallone, Tricase, Lecce);

2009, collettiva Palazzo Balsamo Specchia (Lecce); 2009, collettiva Scuderie Palazzo Gallone (Tricase, Lecce); 2009, doppia personale Galleria Capece (Maglie, Lecce); 2010, personale “Art Gallery” (Lecce); 2011, personale Borgo Cardigliano (Specchia, Lecce); 2011, collettiva Castello Svevo (Barletta); 2013, personale Monastero Teatini (Lecce); 2013, è scelta dalla F.U.C.I. (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) l’opera “Memorie” come locandina per la settimana teologica al Monastero di Camaldoli (Arezzo); 2014, doppia esposizione internazionale a Lecce presso “Le ali di Pandora” e “Il cenacolo della tradizione”; 2014, selezionata a partecipare all’evento artistico internazionale “Human Rights#Memento - Dalla guerra alla pace” (Rovereto, Trento); 2014 (collettiva di pittura Palazzo Gallone (Tricase, Lecce); 2016, Riconoscimento per “Atmosfera” alla seconda Biennale del Senso e della Materia (Rieti); 2019, 2° Premio “Arte in Terra” 15a Rassegna d’Arte e Cultura (Taurisano, Lecce).

Angelo Urso: diploma di contrabbasso in musica jazz e laurea di 2° livello sempre in contrabbasso a indirizzo solistico al Conservatorio "Nino Rota" di Monopoli con tesi in "Contrabbasso nelle arti: relazione tra musica-pittura e teatro-musica". Master di I° livello inerente la Composizione vs. Improvvisazione jazz e Nuovi Linguaggi che gli permette di studiare con musicisti quali Stefano Battaglia, Joelle Leandre, Carlos Zingaro, Franco Degrassi, Paolo Damiani, Eugenio Colombo, Markus Stockhausen.

La sua attività conta straordinarie collaboraziono (Almoraima, Officina Zoè, Tarantarte, Specimen Teatro, Pejman tadajon, Pierpaolo Capovilla, Simone Pulvano).

Esperto nella tecnica di Soundpainting, nel 2020 realizza il CD “ The Shape” con la partecipazione della Bud Powell soundpainting orchestra. Sperimentatore di nuovi linguaggi utilizzando anche strumenti non convenzionali come il forgiare il ferro o le campane di una chiesa.

Suona nella formazione di recupero e ricerca di musica tradizionale “Ghetonia” e in un nuovo progetto di musiche originali col flautista Antonio Cotardo.

Antonio Cotardo: flautista e didatta si è diplomato al Conservatorio Tito Schipa di Lecce sotto la guida del M° Salvatore Stefanelli, con il quale ha seguito corsi di perfezionamento conseguendone i relativi diplomi.

Nel 1990 è risultato vincitore, con il Quartetto Stesa, del I Premio al 1° Concorso Nazionale di Musica Città di Matera e del II Premio al 4° Festival Nazionale di Taranto.

Ha svolto intensa attività concertistica e didattica, in Italia e all'estero, suonando in duo con Arpa, Pianoforte e in Quartetto.

Nel 1991, presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce, ha conseguito l'Attestato al corso straordinario di musica Jazz, tenuto dal M° Luigi Bubbico.

Ha frequentato, inoltre, presso l'Accademia Musicale Umbra il corso triennale di Alto Perfezionamento, conseguendo nel 1995 il Diploma di Merito.

Nel 1997 inizia a studiare armonia e tecnica di improvvisazione jazz con il flautista Nicola Stilo.

Nel 1998 ha frequentato, presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio, il corso di armonia tenuto dal docente Nicola Stilo e successivamente, nel 1999 a Lecce il Seminario Internazionale di Musica con Jimmy Owens e George Cables.

Nell’estate del 2000 ha frequentato i Seminari Senesi di Musica Jazz con i docenti Pietro Tonolo e Riccardo Zegna.

Dal 1997 comincia ad interessarsi alla musica etnica e nel 2000 inizia un’importante collaborazione con il gruppo Ghetonia, con il quale partecipa a numerose manifestazioni in Italia e all’estero:

Torino-Teatro delle Forme-laboratorio di musica popolare e Festival dell’Oralità Popolare

WORLD MUSIC ISTITUTE Boston (Concert Hall), New York (Town Hall)

Grecia, Francoforte (Fiera del Libro), Zurigo (Moods),Berlino (Museum Europaischer Kulturen), Brighton e Londra (Purcel Room), Losanna (Teatro Octogone).

Nel 2001 con lo stesso gruppo ha inciso il disco Krifi, nel giugno del 2005 Terra e Sale e nel febbraio del 2008 Riza.

Nel 2005 costituisce il quartetto Photinx, di cui è autore e arrangiatore dei brani eseguiti dallo stesso.

Nel marzo del 2006 l’incisione del disco Photinx e i concerti a Parigi presso “La Fondation Danoise” e l’association la Mezzanine.

Nel 2009 incide il disco Ariband dal progetto FREE-DOT, un duo flauto e percussioni, prodotto dall’etichetta londinese “Slam”.

Nel 2011 l’ultimo lavoro discografico Just Flux, dal progetto FREE-DOT, prodotto sempre dall’etichetta londinese “Slam”.

Nel gennaio 2015, nell’ambito del progetto FREE-DOT, ha tenuto presso il Conservatorio di Musica di Vicenza “Arrigo Pedrollo”, un laboratorio sull’improvvisazione rivolto agli studenti del Conservatorio del Dipartimento di Tradizioni Musicali Extraeuropee con concerto finale.