VITTORIO POLITO - Paolo Malagrinò, geologo e archeologo della preistoria, ha pubblicato per la WIP Edizioni il saggio tascabile “Per una lettura de la Fisica Appula”, nel tentativo di ampliare le conoscenze di Michele Pietro Raimondo Manicone (1745-1810), un frate che a causa della sua piccola statura veniva definito “il Monaciello”.
Manicone, nato a Vico Garganico, originario di una famiglia contadina, era conosciuto come Michelangelo nel convento di Santa Maria di Stignano presso San Marco in Lamis (FG).
La pubblicazione di Malagrinò non porta un particolare contributo agli studi di Manicone su “La Fisica Appula”, ma intende estendere le conoscenze su la vita e le opere di un personaggio del quale si sa ancora poco. Una serie di circostanze ancora poco chiare, un succedersi di avvenimenti, anche tumultuosi, che hanno fatto trascurare e quasi dimenticare il “piccolo” frate che, nonostante gli incarichi dell’Ordine francescano, non gli impedirono la partecipazione alle Accademie, come era d’uso per gli intellettuali del tempo. Fu infatti socio della “Accademia degli Eccitati” di Vico del Gargano.
“La Fisica Appula” di Manicone è un ‘opera molto complessa di stampo enciclopedico, e variamente articolata nella quale si vede la mano della persona razionale che, in sintonia col secolo di cui è espressione, cerca di vedere e interpretare i fenomeni naturali con la razionalità che le conoscenze del tempo permettevano.
La ragione principale del saggio di Malagrinò, è finalizzata a raccogliere più notizie possibili su quanto scritto da Manicone e su Manicone, dal momento che è noto che molti autori del tempo hanno offerto la propria lettura al “fenomeno Manicone” e ognuno ha aggiunto vari particolari, non sempre reperibili e fruibili.
Una utile iniziativa di Paolo Malagrinò, autore di numerosi studi sui monumenti megalitici (“Dolmen e menhir di Puglia”, “Monumenti megalitici in Puglia”, “Stonehenge tra archeologia e storia”, “Musei di Puglia”, “Gargano sacro”), nonché collaboratore di varie riviste scientifiche.
Il testo di Malagrinò riporta, in appendice, la riproduzione delle copertine delle opere del Manicone allo scopo di facilitare le ricerche sull’importante personaggio pugliese.