“Secondo le regole”, ovvero del nichilismo 2.0

FRANCESCO GRECO - Più che personaggi, ologrammi. Una fitta fauna antropologica, che si muove come marionette paranoiche, ectoplasmi che vivono d’istinto, e di griffe, badando coscientemente al proprio ego, incuranti del contesto. Eppure la premessa presa da Dostoevskij ingolosisce e incuriosisce.

Un buon editing, magari riducendolo di un terzo, forse lo avrebbe migliorato. “Secondo le regole”, opera seconda di (nel 2016 per Gremese era uscito “Nero catrame”) Edoardo Maspero (Como, 1994), laurea in linguaggio dei media e diploma in sceneggiatura, Marsilio editore, Venezia 2022, pp. 400, euro 18,00, risente di troppe scuole, è una babele di koinè che ne pregiudicano la struttura.

Se intende essere il selfie di una generazione, diciamo i Millennials, quel che di insospettato si agita in quel mondo, si resta basiti. Ormai le serie tv hanno preso il sopravvento e dettano temi e sviluppi.

Detta meglio: se Stefano e Giulia si vogliono trasfigurare in archetipi del nichilismo, non c’è da stare allegri. Non hanno manco 30 ani e già hanno bruciato tutto. Lei è stata a Barcellona per il tradizionale Erasmus e ha avuto una storia col meridionale di turno, Riccardo, ha i ritardi, le nausee. Lui è cresciuto in un centro sociale (siamo a Milano, dietro le vetrine), bazzica un mondo delirante, borderline, la Milano più marcia, abitata da personaggi inquietanti e cinici, capaci di tutto e a cui tutto può accadere. Un mondo dove tutto è estremo, parossistico, e può succedere anche di ritrovarsi una brutta malattia, che la bella di turno forse gli ha attaccato. 

Quel che sgomenta, è che i protagonisti non hanno sogni, speranze, progetti di vita. Conoscono solo la finzione, mentono a se stessi prima di tutto. E ignorano la fatica. Tutto gli è dovuto, vivono per vivere, esistenze di superficie. Nessuna redenzione, tutti si sforzano di apparire come si vedono. Sembra un dipinto di Hyeronimus Bosch. 

Alla fine le maschere si sciolgono e ognuno si rivela per quel che è. Ma ormai è troppo tardi, il nichilismo ha trionfato. Non resta che elaborare i lutti, ognuno il suo.