MICHELE MININNI - Come ogni anno agli inizi dell’estate, nella campagna che circonda Trinitapoli, arrivano le esalazioni tossiche provocate dagli incendi di rifiuti di ogni genere. Ormai impetuose sono le proteste dei cittadini, non si contano i manifesti e gli articoli che hanno denunciato questo fenomeno estivo, dannoso per la salute di tutti ed anche per gli incoscienti che li provocano.
L’iniziativa della petizione popolare on line, presa da Raffaele Di Biase, scrittore ed autore di numerosi articoli sull’argomento, sta riscuotendo una serie di adesioni da parte di associazioni, partiti politici e privati cittadini che si sono resi conto che non è più tempo di attendere che qualcuno dall’alto spenga il fuoco della protesta.
"Da qualche anno il territorio di Trinitapoli è vittima di roghi ed esalazioni tossiche -il testo della protesta- provocate da piromani senza scrupoli, incauti, incoscienti o veri e propri criminali ambientali. Al malcostume diffuso di incendiare gli scarti agricoli o i campi al termine del ciclo produttivo (o semplicemente all'inizio o al termine della giornata lavorativa), si aggiungono le nuove pratiche di incenerimento volontario di rifiuti di ogni genere, anche a fini di lucro.Trinitapoli potrebbe vantarsi di un territorio unico al mondo, immerso nelle campagne del tavoliere e incorniciato dalle bellezze di una delle zone umide più caratteristiche d'Europa. Accade, invece, che quotidianamente chiunque faccia ingresso nel territorio, tra cui molti turisti, scorga già in lontananza i roghi perenni di quello che si è trasformato in un vero e proprio inceneritore diffuso a cielo aperto. Una nuova terra dei fuochi.Il problema non riguarda solo Trinitapoli. Si tratta di un malcostume generalizzato che si innesta su un contesto piagato da varie forme di criminalità. Tuttavia, urgono soluzioni efficaci e immediate per tutelare la salute dei residenti (l'incidenza dei casi di cancro nell'area è incredibilmente aumentata negli ultimi anni), l'attrattività del territorio a fini turistici, una pacifica e serena convivenza tra le diverse realtà imprenditoriali insistenti sul territorio.In particolar modo, con l'arrivo dell'estate - stagione che potrebbe rappresentare uno straordinario momento di sviluppo turistico - il fenomeno di roghi ed esalazioni tossiche si fa più evidente. I campi che circondano l'abitato vengono dati alle fiamme dopo il raccolto, con tutto quello di cui sono ricettacolo in termini di materiali plastici, immondizia, sostanze inquinanti, tutti elementi che con gli incendi vengono aerodispersi e proiettati nei polmoni dei trinitapolesi e dei malcapitati turisti. Cumuli di immondizia fanno bella mostra nei luoghi di periferia più disparati, prontamente dati alle fiamme nottetempo. Scarti di ogni genere, come gli elettrodomestici esausti, vengono raggruppati e dati alle fiamme per ricavarne metalli da rivendere in nero. Le autorità, quando vengono interessate, nel migliore dei casi protestano la propria impotenza.È giunta l'ora di dire basta a tutto questo. Le autorità preposte al controllo del territorio devono attivarsi a tutela della salute dei cittadini e punire i responsabili di questi veri e propri attentati quotidiani alla vita e al benessere dei cittadini di Trinitapoli. Con questa petizione si chiede che le autorità territoriali e statali non abbandonino i propri figli a un destino crudele di malattie, esalazioni tossiche, povertà, degrado, inciviltà.La petizione popolare sarà il lago che spegnerà i roghi di Trinitapoli?".
Per dovere di cronaca fino ad oggi, circa 300 firme sono state siglate nel breve giro di 24 ore, la petizione continua ancora nei prossimi giorni.
Per dovere di cronaca fino ad oggi, circa 300 firme sono state siglate nel breve giro di 24 ore, la petizione continua ancora nei prossimi giorni.
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