Aeroporto di Taranto-Grottaglie, Perrini: “Regione e Aeroporti di Puglia sono inadempienti, mai avviate procedure per voli civili in forza della continuita’ territoriale”
BARI - Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, ha chiesto l’audizione dell’assessore Maurodinoia e del presidente di AdP Vasile.
“Ho la sensazione che si parli troppo dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie, senza fare davvero chiarezza sul futuro. Per questo ho chiesto al presidente della quinta Commissione, Campo, di audire al più presto l’assessore ai Trasporti, Maurodinoia, e il presidente di Aeroporti di Puglia, Vasile.
“Da tempo, infatti, ricordo a entrambi che con legge 289 del 2002 Taranto è considerata, al pari delle isole, zona disagiata per i trasporti e quindi dovrebbe godere di quegli strumenti legislativi, specie in materia di Trasporti, che vanno sotto il nome di ‘Continuità Territoriale’. Da allora sono passati 20 anni e né la società di Gestione, né la Regione Puglia hanno mai rispettato questo principio, omettendo, così, di garantire al bacino jonico persino il trasporto dell’utenza di continuità territoriale sussistente.
“A febbraio scorso l’assessore Maurodinoia ha riconosciuto, rispondendo a una mia interrogazione, che sussiste per legge il diritto della Continuità territoriale per l’Aeroporto di Taranto-Grottaglie, ma che la Regione non dispone dei fondi essendo i finanziamenti a carico dello Stato. Una risposta che non mi ha assolutamente soddisfatto, perché sia la Regione sia Aeroporti di Puglia avrebbero dovuto e potuto avvia un’interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture ed Enac per ottenere le risorse economiche statali. Per questo avevo proseguito la mia battaglia presentando una mozione in Consiglio regionale, ma anche in questo caso l’assessore l’ha rispedita al mittente con tesi davvero infondate: dal danno che potrebbe essere provocato all’aeroporto di Brindisi, per effetto di concorrenza nei voli civili, ma anche il danno che lo stesso aeroporto di Grottaglie potrebbe ricevere per la possibile fuga delle industrie aeronautiche che potrebbero veder intralciate le loro attività con la presenza di voli civili.
“Resto convinto, infatti, che la Continuità territoriale di Taranto non può creare per legge nessun ‘effetto spiazzante’ all’Aeroporto di Brindisi o al sistema Aeroportuale pugliese, anzi contribuisce certamente ad abbassare i costi di gestione dell’infrastruttura, relativamente al comparto passeggeri, mai ad oggi ammortizzati. Non solo, la distanza chilometrica fra gli Aeroporti di Taranto-Grottaglie e Brindisi non può essere utilizzata per impedire i voli civili da Grottaglie. È un metro di misurazione non attuato in Italia. In Veneto, per esempio, Treviso dista da Venezia soli 30 km e non solo è operativo per i voli di linea, ma utilizza persino incentivazioni per le Low-cost (Pubblico/Privati). In Lombardia Linate dista da Orio 54 Km e volano entrambe portando valore aggiunto a SEA. Senza contare che l’aeroporto di Grottaglie servirebbe anche la Basilicata e il Nord Calabria.
“La Concessione su Taranto è, invece, insostenibile se il Gestore continua a non estendere stabilmente la presenza delle Compagnie aeree già presenti in altri scali o nuove, visto che sono in corso spese di ammodernamento (restyling aerostazione di 8,7 milioni di euro), le bretelle stradali SS7-Aeroporto (6,5 milioni circa), approvate per sviluppare traffico passeggeri che l’Assessore ai Trasporti considera ‘spiazzante’ per Brindisi. Tutto l’indotto aeronautico e aerospaziale ne beneficerebbe dell’operatività passeggeri dello scalo jonico, per non parlare dello stabilimento Leonardo, della Marina Militare e dell’enorme utenza business che viaggerebbe di più.
“Per questo ribadisco: Taranto non può più tollerare alcun ritardo nel ripristino dei voli di linea da Grottaglie, o addirittura la perdita, anche potenziale, di fondi statali per la Continuità territoriale.”