FRANCESCO GRECO - Temendo possibili mistificazioni, il primo generale dell’Impero di Bisanzio (siamo nel VI secolo d.C.), Belisario (che ha ricacciato i Vandali dalla Numidia), decide di mettere su carta le memorie. L’incipit: “E’ una persona pericolosa”.
Parla della moglie Antonina, che non è bella, non è giovane, non è aristocratica e ha un passato equivoco (figlia e nipote di aurighi), cioè, una popolana.
Negli stessi giorni in cui cerca di contrastare i Goti (ma da Bisanzio gli aiuti tardano), lei è a Roma, dove nota che le donne sono più libere che nella sua Roma. incupita dal fatto che non riesce a ricongiungersi al suo giovane amante Teodosio, un toy-boys diremmo oggi (peraltro figlio adottivo), imboscato a Efeso perché la liason è stata scoperta e il gossip a Bizanzioè di pubblico dominio.
Antonina: “A volte il desiderio del suo corpo, delle sue scomposte risate, della sua insensata allegria, è lancinante. Rido da sola se ripenso...”.
Al contempo, la basilissa Teodora, la moglie di Giustiniano (con la riforma dei codici ha emancipato le donne di tutto il mondo, e ha potuto sposare una ragazza chiacchierata) si annoia a corte divertendosi con i nobili decaduti pieni di debiti dopo un viaggio e si rammarica di non dare un erede all’imperatore, e dire che è già nonna.
Pure lei è una popolana, faceva l’attrice ed era pure brava (all’epoca non era una buona nomea). Ha un figlio, Giovanni, che un giorno si è presentato a corte ma è stato depistato e allontanato in modo soft, bizantino.
Parallela corre la ricerca di Giovanna, figlia di Belisario e Antonina (che ha altri figli, fra cui Fozioche vive a Roma), sulla madre, che un giorno viene trovata morta. Un suicidio? O l’hanno uccisa? E perché?
Sullo sfondo, sempre presente, Procopio lo storico annota tutto, con un ovvio sguardo maschilista.
Hemingway aveva ragione: i migliori scrittori provengono dal giornalismo, ma diremmo anche gli storici più appassionati. Come Liliana Madeo, che in “Si regalavano infamie”, Tullio Pironti Editore, Napoli 2021, pp. 352, € 15,00, ci porta alla corte di Bisanzio, facendoci respirare l’aria non sempre salubre, fra intrighi, complotti, carriere, passioni, delitti. Autentici vespai retti da equilibri precari tra spie, eunuchi, servi infedeli, Come in tutte le corti,d’altronde, da quella di Babilonia ai giorni nostri. Con uno sbozzo psicologico dei personaggi che conquista il lettore. Architettura sociale e spirituale definita magnificamente, Lezioni di stile di una storica che può sedere accanto ai grandi (da Christian Jacq a Madeleine Miller) che ci fanno amare la Storia con i suoi fatti e i personaggi più carismatici fatti rivivere con emozionante, sorprendente autenticità.