Bari, al Kursaal Santalucia 'Vivere senza paura nell’età dell’incertezza'
BARI - Il prossimo 5 luglio a Bari nel Teatro Kursaal Santalucia (ore 20, ingresso libero fino a esaurimento posti) la Regione Puglia - Dipartimento del Turismo, Economia della cultura e Valorizzazione del territorio e il Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio per le Arti e la Cultura in collaborazione con Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli presentano il film “Vivere senza paura nell’età dell’incertezza” di Giulia Sodi con Charles Taylor, Julián Carrón, Rowan Williams.
Segue l’incontro dibattito con Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia e Julián Carrón, docente di Teologia dell’Università Cattolica di Milano. Modera Massimo Bernardini, giornalista e conduttore televisivo.
SINOSSI
Nel film Vivere senza paura nell’età dell’incertezza tre grandi personalità si fanno provocare dalle domande più radicali del nostro tempo e tentano di rispondere partendo innanzitutto dal proprio percorso personale: Charles Taylor, professore emerito di filosofia alla McGill University di Montreal; Julián Carrón, docente di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione dal 2005 al 2021 e Rowan Williams, professore emerito di pensiero cristiano contemporaneo all’University of Cambridge e Arcivescovo di Canterbury, primate d’Inghilterra dal 2002 al 2012.
Le loro testimonianze si intrecciano a provocazioni, fatti e domande che ci riguardano, in un flusso composto da canzoni, testi, interviste, clip da film e serie TV, poesie, opere d’arte e immagini di attualità. La scommessa è vivere il nostro tempo, così segnato dall’incertezza, come un’insostituibile opportunità per riscoprire la vera natura dell’io, la sua sete di verità, giustizia e bontà. È un racconto nel quale nessuna domanda delle donne e degli uomini di oggi e nessun aspetto della realtà vengono censurati. E anche gli interrogativi più scomodi, alla fine, diventano fattori indispensabili nel viaggio della comune avventura umana.
Viviamo in un tempo complicato, difficile, di cambiamento, dove quello che sembrava evidente a tutti oggi è messo in discussione. E come non condividere, guardando gran parte del pianeta, quello che scriveva Voltaire alla voce guerra nel suo Dizionario Filosofico nel 1764: “La carestia, la peste e la guerra sono i tre ingredienti più famosi di questo basso mondo”? È possibile vivere senza angoscia in questo nostro tempo, in questa nostra età “liquida” che guarda con sospetto a ogni certezza?
Segue l’incontro dibattito con Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia e Julián Carrón, docente di Teologia dell’Università Cattolica di Milano. Modera Massimo Bernardini, giornalista e conduttore televisivo.
SINOSSI
Nel film Vivere senza paura nell’età dell’incertezza tre grandi personalità si fanno provocare dalle domande più radicali del nostro tempo e tentano di rispondere partendo innanzitutto dal proprio percorso personale: Charles Taylor, professore emerito di filosofia alla McGill University di Montreal; Julián Carrón, docente di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione dal 2005 al 2021 e Rowan Williams, professore emerito di pensiero cristiano contemporaneo all’University of Cambridge e Arcivescovo di Canterbury, primate d’Inghilterra dal 2002 al 2012.
Le loro testimonianze si intrecciano a provocazioni, fatti e domande che ci riguardano, in un flusso composto da canzoni, testi, interviste, clip da film e serie TV, poesie, opere d’arte e immagini di attualità. La scommessa è vivere il nostro tempo, così segnato dall’incertezza, come un’insostituibile opportunità per riscoprire la vera natura dell’io, la sua sete di verità, giustizia e bontà. È un racconto nel quale nessuna domanda delle donne e degli uomini di oggi e nessun aspetto della realtà vengono censurati. E anche gli interrogativi più scomodi, alla fine, diventano fattori indispensabili nel viaggio della comune avventura umana.
Viviamo in un tempo complicato, difficile, di cambiamento, dove quello che sembrava evidente a tutti oggi è messo in discussione. E come non condividere, guardando gran parte del pianeta, quello che scriveva Voltaire alla voce guerra nel suo Dizionario Filosofico nel 1764: “La carestia, la peste e la guerra sono i tre ingredienti più famosi di questo basso mondo”? È possibile vivere senza angoscia in questo nostro tempo, in questa nostra età “liquida” che guarda con sospetto a ogni certezza?