(via twitter) |
BRUXELLES - L'Alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza ribadisce che il blocco vuole evitare un confronto diretto con la Russia, e che le misure imposte sono l'unica risposta.
“Le sanzioni - ha dichiarato Borrell in un intervento su La Stampa - stanno avendo impatti significativi e crescenti su Mosca, che porteranno Vladimir Putin a modificare i suoi calcoli strategici: probabilmente non nell’immediato futuro: le sue azioni non sono guidate in prima battuta da una logica economica. Tuttavia, costringendolo a scegliere tra armi e cannoni, le sanzioni lo chiudono in una morsa che si sta progressivamente stringendo”.
“La vera risposta alle difficoltà dei mercati energetici e alimentari mondiali è la fine della guerra. Questo non può essere ottenuto accettando il diktat russo, ma con il ritiro della Russia dall’Ucraina”, continua Borrell, per il quale “è imperativo che l’Europa diventi una vera potenza, come ho invocato fin dall’inizio del mio mandato.
“La vera risposta alle difficoltà dei mercati energetici e alimentari mondiali è la fine della guerra. Questo non può essere ottenuto accettando il diktat russo, ma con il ritiro della Russia dall’Ucraina”, continua Borrell, per il quale “è imperativo che l’Europa diventi una vera potenza, come ho invocato fin dall’inizio del mio mandato.
Di fronte all’invasione dell’Ucraina, abbiamo iniziato a passare dalle parole ai fatti
dimostrando che l’Europa, se provocata, può rispondere. Poiché non vogliamo entrare in guerra con la Russia, le sanzioni economiche sono ora il fulcro di questa risposta. Stanno già iniziando ad avere effetto e ne avranno ancora di più nei prossimi mesi”.
Nella mattinata di ieri, via Telegram, il governatore ucraino della regione aveva comunicato che le forze russe avevano rafforzato le loro posizioni nella regione negando però che l'intero territorio fosse caduto nelle mani nemiche.
Da settimane ormai l’esercito della Federazione russa, le milizie affiliate e le forze separatiste delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk hanno concentrato lo sforzo bellico nel Donbass, sempre più sotto il controllo di Mosca.
Intanto un
think tank stima che i russi potrebbero non avere
ancora il controllo completo del Lugansk.
Nella mattinata di ieri, via Telegram, il governatore ucraino della regione aveva comunicato che le forze russe avevano rafforzato le loro posizioni nella regione negando però che l'intero territorio fosse caduto nelle mani nemiche.
Da settimane ormai l’esercito della Federazione russa, le milizie affiliate e le forze separatiste delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk hanno concentrato lo sforzo bellico nel Donbass, sempre più sotto il controllo di Mosca.