ROMA - Il ministro per la Pubblica Amministrazione è “convinto” che per uscire dall’impasse sul governo “nessuno debba tirare Draghi per la giacca. Lui sa già cosa deve fare, perché è quello che ha già fatto per 17 mesi: pensare unicamente al bene del Paese, fare le riforme, attuare il Pnrr e difendere le radici, ossia i valori che ha tutelato instancabilmente finora, permettendo all’Italia di recuperare credibilità e reputazione”.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Brunetta indica “due punti su tutti: l’europeismo ‘evolutivo’, nel senso inaugurato dal Next Generation Eu, e poi interpretato da lui stesso e da Macron nei discorsi di maggio, e l’atlantismo scevro da ogni ambiguita, tradotto nella vicinanza al popolo ucraino per cercare la pace senza cedere a chi, come Putin, vuole ridisegnare i confini dell’Europa con la forza”.
Domani dai partiti Brunetta si aspetta che “abbiano la forza di condividere con Draghi una nuova prospettiva. I partiti che si riconoscono nell’agenda Draghi-Mattarella devono rinnovare una chiara e ferma responsabilità verso il Paese” e manifestare verso Draghi “una fiducia non più solo emergenziale, ma squisitamente politica, per dare continuità e stabilità all’azione di governo”.
Domani dai partiti Brunetta si aspetta che “abbiano la forza di condividere con Draghi una nuova prospettiva. I partiti che si riconoscono nell’agenda Draghi-Mattarella devono rinnovare una chiara e ferma responsabilità verso il Paese” e manifestare verso Draghi “una fiducia non più solo emergenziale, ma squisitamente politica, per dare continuità e stabilità all’azione di governo”.
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