Crisi Governo, Amati: “L’esperimento 5S è stato una rovina. Rinsaviscano Emiliano e i loro estimatori della prima e ultim’ora

BARI "Era fondato sul ‘vaffa’, appunto, l’esperimento Cinquestelle, a cui hanno guardato con speranza milioni di persone oggi pentite. Ma non era un ‘vaffa’ al malgoverno o alla casta, purtroppo, come molti di noi avevano avvertito inascoltati". Cosí il Consigliere regionale del Partito Democratico Fabiano Amati.

"Era un ‘vaffa’ all’Italia - prosegue - per sostituire la vecchia casta con una nuova casta, la loro. Era un programma di distruzione del Paese, organizzato da decine d’incompetenti, oggi alle prese con un disimpegno confusionario - e insultandosi - dalla responsabilità, peraltro in un momento gravissimo e senza nemmeno il coraggio di votare contro. Non hanno nemmeno avuto il coraggio, infatti, di pugnalare Draghi, preferendo la politica del piede in due scarpe e se avessero potuto, per non perdersi nulla, anche ai piedi si sarebbero messi qualche paia di scarpe. Una bulimia di potere, senza alcun rispetto per i problemi del Paese e delle persone.

Certo, anche nella Lega o in Forza Italia non è spiccato alcun senso di responsabilità, dello Stato, oppure idee degne di questo nome, quanto un ripetuto teatrino di momentanee convenienze senza arte e logica. Ma da loro c’era d’aspettarselo e nessuno poteva pretendere di più, né alcuno aveva teorizzato dalle parti del nostro partito un’alleanza politica o elettorale con loro, a differenza di quanto fatto per i Cinquestelle.

Oggi, dunque, mi piacerebbe sentire parole più autocritiche tra i sostenitori di casa nostra dell’alleanza con i 5S, a partire dal Presidente Emiliano e da tutti quelli impegnati nell'auto-celebrazione per un’intuizione che nei fatti si è rivelata una sciagura. La responsabilità per la fine del Governo Draghi non è di tutti quanti, ma del movimento Cinquestelle. Innanzitutto. Ed è per questo necessario cancellare tutto e costruire un’alleanza di riformisti per battere non tanto la destra, quanto l’inconcludenza, le illusioni e la povertà, accogliendo il metodo della realtà e dei suoi guai da risolvere come unico programma in grado di sancire le differenze tra noi e gli altri”.

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