Ethereum: Vitalik svela le fasi future del progetto alla conferenza parigina


Cryptosmart
start up italiana che opera nel settore delle criptovalute punta su Ethereum oltre che su altri asset digitali presenti sulla propria piattaforma dove è possibile acquistare, vendere e depositare sul proprio wallet le monete virtuali senza alcun intermediario e attraverso un semplice bonifico bancario.

La società è nata durante la Pandemia con l’intento di fare avvicinare a questa opportunità della tecnologia Blockchain anche gli utenti meno esperti, piccoli risparmiatori ad esempio, infatti sul panorama italiano mancava una realtà sicura e trasparente come questa.

L’azienda ha sede legale in Italia, a Perugia, ed è regolarmente iscritta ad OAM. Il punto di forza di Cryptosmart è il servizio dell’assistenza al cliente h24 e 7 giorni su 7 in lingua italiana e la semplicità di utilizzo della piattaforma a livello tecnico.

Guidata da imprenditori esperti e di grande esperienza sul mercato della Finanza e della tecnologia, Cryptosmart è diventata un punto di riferimento in Italia, conquistando la fiducia dei suoi clienti.

Perché c’è una attenzione così rilevante da parte di Cryptosmart per quanto riguarda il progetto di Ethereum?

Si è conclusa da poco la conferenza annuale di Parigi, ETHCC, che ha visto come protagonista Ethereum. il progetto di Vitalik Buterin, co-founder della rete, in particolar modo gli ultimi sviluppi per quanto riguarda il Merge imminente annunciato il 19 settembre che definirà il passaggio da PoW a PoS,momento storico e tanto atteso nel mondo delle criptovalute.

Vitalik ha condiviso con il pubblico la sua visione per il futuro della Blockchain di Ethereum, esprimendo il suo parere sul fatto che “Ethereum è ancora lontano dall'aver terminato il suo percorso” e ha inoltre spiegato che la rete è ad un “punto di svolta “ dove dovrà subire dei cambiamenti significativi, prima di raggiungere una fase di sviluppo più stabile.

Vitalik Buterin ha messo a confronto le fasi di avanzamento di Bitcoin ed Ethereum, dichiarando che il principe delle criptovalute ha ancora da fare molta strada: “La differenza tra Bitcoin ed Ethereum è che i bitcoiners pensano che Bitcoin sia completo al 80% ma i sostenitori di ETH pensano sia completo al 40%”.

Buterin invece pensa che Ethereum sarà al 55% del suo sviluppo dopo il Merge e il passaggio alla proof of stake, guardando al futuro vede ancora molte importanti aggiunte necessarie per completare lo sviluppo della rete.

Il ragazzo giovanissimo (28 anni), l’inventore di Ethereum ( alla tenera età di 19 anni), ritiene importante mantenere la rete meno complessa possibile, in maniera tale che rimanga di facile accesso per molte più persone possibili e non nasconde il fatto che ciò potrebbe aiutare anche a decentralizzare la rete Blockchain, che pare sia il suo prossimo obiettivo, dopo il Merge: “Su cosa puntare invece? Decentramento. Perchè:

- Client (software per nodi di rete) facili da usare e leggeri, sia per il livello di consenso che per il livello di esecuzione e per i livelli di default 2.

- Migliore supporto per piccoli staker individuali ( che hanno meno di 32 ether da puntare)e staking pool decentralizzati su piccola scala;

- Essere in grado di eseguire un nodo completo con hardware più leggero”.

In sintesi, gli sviluppatori dell’ecosistema ETH hanno ancora molto lavoro da eseguire prima di arrivare alla visione operativa. Il Decentramento non sarà l’unico elemento da considerare a lungo termine, ma la resistenza ai computer quantistici e l’implementazione dei protocolli a prova di conoscenza zero (ZKP) sono grandi pezzi che saranno trattati nel futuro di ETH.

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