Eutanasia, Amati: “Parere dei Comitati etici su proposta di legge e poi in Consiglio. Grazie ai colleghi”


BARI - “La proposta di legge sulla morte serena e indolore dei malati terminali sarà sottoposta lunedì prossimo al parere di Comitati etici delle singole aziende sanitarie e poi in aula prima della pausa estiva. Ringrazio i colleghi della III Commissione per aver approvato questo calendario attento e rapido per l’esame della proposta”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, promotore e primo firmatario della Pdl “Assistenza sanitaria per la morte serena e indolore di pazienti terminali”.

La proposta di legge è stata anche sottoscritta dai Consiglieri regionali Filippo Caracciolo, Francesco Paolicelli, Michele Mazzarano, Enzo Di Gregorio, Antonio Tutolo.

“Il diritto a una morte dolce e serena per malati terminali si può garantire anche con legge regionale, in attesa della decisione parlamentare. E questo in aderenza alla sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019, poiché ha generato il dovere del servizio sanitario pubblico di prestare l’assistenza e l’aiuto necessari qualora la decisione di congedarsi dalla vita abbia un decorso più lungo e pieno di sofferenze. Lo scopo della legge, infatti, consiste nell’assicurare un congedo dalla vita senza dover subire il medesimo destino solo aggravato da un processo più lento e doloroso per sé e per le persone che gli sono care.

La sottrazione dall'alveo della penale responsabilità della condotta di assistenza alla morte in presenza di determinate condizioni, e fatto salvo il diritto di obiezione di coscienza, fa scaturire - anche in termini di rispetto della dignità della persona umana - il dovere delle strutture sanitarie e del personale sanitario di prestare tutta la più adeguata assistenza per conseguire uno scopo, la morte, fonte di minore afflizione e sofferenza rispetto ad ogni cura e senza aver rinunciato prematuramente alle cure palliative.

Così posta la questione e riaffermando la competenza concorrente delle regioni in materia di tutela della salute, emerge dunque l'obbligo per le strutture sanitarie italiane, la cui gestione avviene com'è noto a livello regionale, di fornire il livello di assistenza riveniente dall'applicazione di norme statali, così come derivate da un giudizio di costituzionalità con cui è stata ridotta la sfera di punibilità prevista dall’art. 580 del Codice penale, aggiungendo una nuova prestazione assistenziale a carico del servizio sanitario nazionale.

La sentenza additiva di prestazione della Corte costituzionale risulta peraltro bilanciata anche con riferimento all'articolo 81 della Costituzione, poiché la nuova prestazione è abbondantemente coperta dai livelli essenziali di assistenza, sia nella prospettiva delle cure comunque necessarie previste per i malati terminali e cronici, sia per la sua assimilabilità sotto il profilo meramente finanziario alle cure palliative”.