(ph Rosalba Paradiso) |
La mia presenza al concerto di Ultimo è stata pura curiosità, lo ammetto, giusto la conoscenza di qualche successo e un minimo di consapevolezza che il ragazzo “de Roma” quel tal Niccolò Moriconi fosse talento… ma volevo capire perché sto ragazzo di soli 26 anni – con 4 album alle spalle, con due partecipazioni al Festival di Sanremo – arrivasse così giovane a fare gli stadi con un successo che forse non ha così bisogno di tante spiegazioni.
In fondo il perché degli stadi te lo chiedi quando vedi farli da Alessandra Amoroso, o perché continuino a farli ancora a Vasco e Ligabue e perché non gli abbiano mai fatti i Litfiba magari…
Sono arrivato al San Nicola sudando le cosiddette sette camicie, vincendo l’interminabile coda di auto e quindi una gestione terzomondista del traffico da parte del Comune di Bari, al punto che erano le ore 21.15 quando la mia automobile ha oltrepassato il varco 1 del parcheggio circostante l’astronave disegnata da Renzo Piano, poi la corsa ai botteghini e l’affannoso arrivo sugli spalti sulle note di “Buongiorno vita” nel mentre ai tuoi occhi ti si palesa la magia del San Nicola, quel meraviglioso panorama che ammiri in vetta dopo una lunga e faticosa salita, il Moriconi è già lì sul palco che incanta i quasi 50.000 del San Nicola.
(ph Rosalba Paradiso) |
Si prosegue tutto d’un fiato senza pause alcune e senza frasi di circostanza e senza appoggiarsi all’asta del microfono…arrivano Colpa delle favole, Rondini al guinzaglio, Fateme cantà, e I tuoi particolari che regala un momento che resterà quasi iconico e che fa cantare lo Stadio San Nicola che al chiudersi dei propri occhi sembra avere una sola voce…poi seguono Pianeti, Ti dedico il silenzio, La stella più fragile dell’Universo Giusy, Farfalla bianca, Quel filo che ci unisce / Tutto questo sei tu, 22 settembre e Sogni appesi.
Ultimo è la speranza di una musica italiana lontana parente del suo miglior cantautorato che oramai insegue successi usa e getta che durano manco il tempo di una estate, Niccolò Moriconi è uno dei pochi talenti che l’industria musicale italiana è riuscita ed ha avuto il coraggio di partorire negli ultimi anni. Ascoltando la sua musica hai la certezza e la consapevolezza che qualcosa di sé resterà…soprattutto dentro di te.
Quando ad un suo concerto chiudi gli occhi e lo ascolti cantare… ecco, in quel preciso momento capisci perché sto ragazzo romano intasa gli stadi…quello che non capirò è cosa resta di tanti altri artisti italiani che comunque riempiono gli stadi.