BARI - Si terrà il prossimo 19 luglio all’Arena della Vittoria l’evento “La scala dell’uguaglianza”, organizzata dall’associazione di volontariato Gens Nova e patrocinata dagli assessorati comunali allo Sport e al Welfare, dalla Città Metropolitana e da Sport e Salute. Nel corso dell’evento sarà scoperto un pannello installato nello stadio che simboleggia la scala dell’uguaglianza e quindi la parità di diritti per uomini e donne nel contesto sportivo a tutti i livelli, sia tecnici sia dirigenziali.
L’iniziativa è stata illustrata a Palazzo di Città dal presidente di Gens Nova Antonio Maria La Scala alla presenza del presidente del Consiglio comunale Michelangelo Cavone, degli assessori allo Sport, Pietro Petruzzelli e al Welfare, Francesca Bottalico, e introdotta da Pierfrancesco Romanelli, responsabile delle relazioni esterne del Comitato Regionale Sport Puglia.
“Il tema alla base di questa iniziativa, che si inserisce all’interno del percorso socio-culturale che Gens Nova realizza, è quello dell’inclusione - ha detto Francesca Bottalico -. Lo sport è uno degli strumenti più straordinari per favorire l’inclusione tra i generi, tra le generazioni e tra le culture, perché consente di creare dei ponti e delle comunità intorno a passioni comuni. Tanto è stato fatto nella nostra città sui temi delle differenze di genere ma ancora tanto si deve fare, penso alle atlete che spesso non hanno le stesse retribuzioni dei loro colleghi maschi, ma anche alle difficoltà delle federazioni sportive nel riconoscere figure femminili nei ruoli apicali. Questa occasione è quindi un bello stimolo per rimettere al centro questi temi, perché vengano superati gli ostacoli che ancora si frappongono al raggiungimento della piena parità”.
“Sono orgoglioso che si sia scelto lo sport come strumento per veicolare un messaggio sociale di questa importanza - ha dichiarato Pietro Petruzzelli - perché lo sport accorcia le differenze e può essere praticato da tutti. Durante la manifestazione allo stadio saranno installati due tatami su cui si terranno delle esibizioni dei ragazzi e delle ragazze dei maestri Simmi e Dellino, una dimostrazione pratica di come lo sport possa rappresentare concretamente uguaglianza e parità”.
“Una delle sfide più grandi del nostro Paese - ha continuato Michelangelo Cavone - è la lotta alla discriminazione di genere e credo che lo strumento più efficace per superare questo stigma che ancora ci appartiene sia la sensibilizzazione culturale. Lo sport è strumento educativo e collante sociale universale e la pratica sportiva appartiene sempre di più alle donne: le statistiche dimostrano che, prima della pandemia, il numero di donne che si erano avvicinate allo sport era aumentato del 26%, ma, nonostante ciò, il gender gap è ancora molto presente. Iniziative come La scala dell’uguaglianza, perciò, sono il modo più efficace e concreto per continuare il processo di abbattimento delle barriere”.
“C’è bisogno di “ luoghi” dove poter imparare a osservare le regole e lo sport è proprio quel luogo - ha sottolineato Antonio Maria La Scala -. Ci si allena stando alle regole del gioco e costruendo relazioni umane basate sul rispetto. Questo vale per i compagni, l’allenatore e gli altri componenti dello staff ma vale anche per gli avversari.
Attraverso lo sport si mettono i paletti a una vita fatta di eccessi e ci si educa a lavorare per un progetto comune, mettendo al primo posto l’importanza del rispetto di se stessi e degli altri”.
“La scala dell’uguaglianza vede protagonisti i ruoli tecnici, dirigenziali nonché gli atleti di ogni fascia d’età che hanno voglia di praticare lo sport - ha concluso Pierfrancesco Romanelli -. Il mood che mi piace utilizzare, “tutti in campo, nessuno in panchina”, rappresenta nella totalità chi si mette in gioco per capacità, esperienza e passione, qualità che prescindono dal sesso ma individuano l’unicità del genere umano”.
L’iniziativa è stata illustrata a Palazzo di Città dal presidente di Gens Nova Antonio Maria La Scala alla presenza del presidente del Consiglio comunale Michelangelo Cavone, degli assessori allo Sport, Pietro Petruzzelli e al Welfare, Francesca Bottalico, e introdotta da Pierfrancesco Romanelli, responsabile delle relazioni esterne del Comitato Regionale Sport Puglia.
“Il tema alla base di questa iniziativa, che si inserisce all’interno del percorso socio-culturale che Gens Nova realizza, è quello dell’inclusione - ha detto Francesca Bottalico -. Lo sport è uno degli strumenti più straordinari per favorire l’inclusione tra i generi, tra le generazioni e tra le culture, perché consente di creare dei ponti e delle comunità intorno a passioni comuni. Tanto è stato fatto nella nostra città sui temi delle differenze di genere ma ancora tanto si deve fare, penso alle atlete che spesso non hanno le stesse retribuzioni dei loro colleghi maschi, ma anche alle difficoltà delle federazioni sportive nel riconoscere figure femminili nei ruoli apicali. Questa occasione è quindi un bello stimolo per rimettere al centro questi temi, perché vengano superati gli ostacoli che ancora si frappongono al raggiungimento della piena parità”.
“Sono orgoglioso che si sia scelto lo sport come strumento per veicolare un messaggio sociale di questa importanza - ha dichiarato Pietro Petruzzelli - perché lo sport accorcia le differenze e può essere praticato da tutti. Durante la manifestazione allo stadio saranno installati due tatami su cui si terranno delle esibizioni dei ragazzi e delle ragazze dei maestri Simmi e Dellino, una dimostrazione pratica di come lo sport possa rappresentare concretamente uguaglianza e parità”.
“Una delle sfide più grandi del nostro Paese - ha continuato Michelangelo Cavone - è la lotta alla discriminazione di genere e credo che lo strumento più efficace per superare questo stigma che ancora ci appartiene sia la sensibilizzazione culturale. Lo sport è strumento educativo e collante sociale universale e la pratica sportiva appartiene sempre di più alle donne: le statistiche dimostrano che, prima della pandemia, il numero di donne che si erano avvicinate allo sport era aumentato del 26%, ma, nonostante ciò, il gender gap è ancora molto presente. Iniziative come La scala dell’uguaglianza, perciò, sono il modo più efficace e concreto per continuare il processo di abbattimento delle barriere”.
“C’è bisogno di “ luoghi” dove poter imparare a osservare le regole e lo sport è proprio quel luogo - ha sottolineato Antonio Maria La Scala -. Ci si allena stando alle regole del gioco e costruendo relazioni umane basate sul rispetto. Questo vale per i compagni, l’allenatore e gli altri componenti dello staff ma vale anche per gli avversari.
Attraverso lo sport si mettono i paletti a una vita fatta di eccessi e ci si educa a lavorare per un progetto comune, mettendo al primo posto l’importanza del rispetto di se stessi e degli altri”.
“La scala dell’uguaglianza vede protagonisti i ruoli tecnici, dirigenziali nonché gli atleti di ogni fascia d’età che hanno voglia di praticare lo sport - ha concluso Pierfrancesco Romanelli -. Il mood che mi piace utilizzare, “tutti in campo, nessuno in panchina”, rappresenta nella totalità chi si mette in gioco per capacità, esperienza e passione, qualità che prescindono dal sesso ma individuano l’unicità del genere umano”.